Migranti in Abruzzo, oggi la manifestazione di protesta

Migranti in Abruzzo, oggi la manifestazione di protesta
 L’altra notte il ricovero d’urgenza in ospedale: una semplice colica renale che ha però dato argomenti a chi sostiene che il trasferimento di migranti,...

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 L’altra notte il ricovero d’urgenza in ospedale: una semplice colica renale che ha però dato argomenti a chi sostiene che il trasferimento di migranti, poi risultati positivi al Covid, rappresenti un rischio aggiuntivo, se non una minaccia, per tutto il territorio. Il giovane tunisino, uno degli otto (su dodici) risultati positivi al tampone e trasferiti dalla Sicilia a Pettorano sul Gizio a metà luglio, è stato prelevato dal 118 e ha trascorso una mezza giornata al Santissima Annunziata, sottoposto a Tac e vari controlli, è stata confermata per lui l’assenza di infezioni ai polmoni, tanto da essere dimesso nel pomeriggio una volta superata la colica.


L’attesa, ora, è anche e soprattutto per i cinque dipendenti della cooperativa che gestisce i due centri di accoglienza e che fino a sabato, seppur con le dovute precauzioni, hanno assistito i migranti di Ponte d’Arce. L’esito del tampone doveva arrivare ieri, ma si conoscerà probabilmente solo oggi: solo all’esito di questi tamponi si potrà capire se il rischio di un focolaio è stato davvero arginato alla struttura di accoglienza. Intanto cresce la protesta nella cittadinanza e soprattutto tra i residenti delle frazioni di Pettorano sul Gizio che oggi aderiranno alla manifestazione-presidio convocato dalla Lega (ore 17,30) davanti all’ex ristorante trasformato in centro di accoglienza.


«Non è una questione razziale - spiegano i residenti - pretendiamo però che i migranti che vengono trasferiti nelle strutture del territorio vengano sottoposti prima al tampone o in alternativa di bloccare nuovi afflussi fino a fine dell’emergenza». «Protestiamo anche per garantire la salute degli stessi migranti - sostiene Alberto Di Giandomenico, portavoce della Lega - e chiediamo che vengano trasferiti in una struttura dove possono essere tenuti sotto controllo, perché il rischio che possano uscire e violare la quarantena non così remoto». Ponte d’Arce, in realtà, continua ad essere presidiato ventiquattro ore su ventiquattro dalle forze dell’ordine e così sarà almeno fino a domani, quando ci sarà una riunione in prefettura per capire come muoversi, presumibilmente all’esito dei secondi tamponi che dovrebbero essere effettuati nei prossimi giorni.
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Il Messaggero