Messe non valide e falsi preti vescovo di Teramo avverte fedeli

Messe non valide e falsi preti vescovo di Teramo avverte fedeli
TERAMO- Il vescovo di Teramo-Atri, Michele Seccia, mette in guardia i fedeli sulla presenza nella diocesi della cosiddetta 'Chiesa Cattolica Ecumenicà, che ha celebrato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TERAMO- Il vescovo di Teramo-Atri, Michele Seccia, mette in guardia i fedeli sulla presenza nella diocesi della cosiddetta 'Chiesa Cattolica Ecumenicà, che ha celebrato messe non valide perchè officiate da persone che non sono state ordinate nella Chiesa Cattolica: due gli episodi riferiti dal vescovo, accaduti entrambi nella cappella privata dell'Annunziata a Villa Butteri di Teramo. Il primo risale allo scorso 13 aprile, Domenica delle Palme, quando venne officiata una liturgia simile alla messa cattolica, pur non essendo l'officiante lecitamente e validamente ordinato nella Chiesa Cattolica nè incardinato in questa o in altre diocesi. Il secondo, lo scorso 15 giugno, con la celebrazione di una sedicente ordinazione episcopale. «Tali eventi - denuncia il vescovo Seccia - hanno determinato tra i fedeli stupore e disorientamento anche per l'uso di vesti e riti liturgici del tutto simili a quelli della Chiesa Cattolica Romana. Le ordinazioni conferite sono invalide e illecite, in particolare l'ordinazione episcopale conferita senza mandato pontificio, a norma del can. 1382 del Codice di Diritto Canonico. I sacramenti celebrati da ministri non lecitamente e validamente ordinati non hanno alcun valore e coloro che attentano alla celebrazione degli stessi incorrono nella scomunica latae sententiae a norma del can. 1378 del Codice di Diritto Canonico». Il vescovo Seccia avverte che «coloro che dovessero partecipare a una qualsiasi liturgia tenuta da organizzazioni come la 'Chiesa Cattolica Ecumenicà, si pongono di fatto su un'altra strada che esclude la comunione con la Chiesa Cattolica Romana e con la Fede apostolica».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero