Un rapporto di lavoro esistente solo sulla carta, e poi la richiesta all'Inps di Chieti di erogare per quel lavoratore dipendente, che in realtà tale non è,...
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In questi giorni sono stati depositati gli avvisi di conclusione delle indagini, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. L'accusa contestata è i truffa aggravata continuata e in concorso nei confronti delle persone indagate a vario titolo in uno meccanismo che ha portato l'Inps a sborsare migliaia e migliaia di euro a favore di persone che non avevano diritto né all'Aspi né alla Naspi La prima è lndennità istituita per gli eventi di disoccupazione verificatisi a partire dal 1° gennaio 2013 ed ha sostituito l'indennità di disoccupazione ordinaria non agricola, la seconda è la nuova assicurazione sociale per l'impiego ovvero una indennità mensile di disoccupazione che ha sostituto ASpI e MiniASpI in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati a decorrere dal 1° maggio 2015 .
Il fulcro del meccanismo sembra essere un commercialista e consulente del lavoro. Il suo nome ricorre sempre negli otto episodi portati alla luce dall'indagine del al pm Falasca: secondo l'accusa era lui, la persona abilitata, per via della sua professione, ad inoltrare telematicamente all'Inps le richiesta degli emolumenti assistenziali e previdenziali. Il meccanismo truffaldino ricostruito ha permesso di accertare erogazioni di indennità di disoccupazione per oltre 36mila euro. Le prime truffe risalgomo a ottobre del 2013, le ultime a gennaio dell'anno scorso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero