Non è solo un omaggio all'Abruzzo, a una eccellenza della ricerca mondiale che l'Italia ospita con orgoglio nel cuore dell'Appennino. La visita del presidente...
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Ufficialmente la visita di Mattarella è legata alla celebrazione dei 30 anni di attività scientifica dei laboratori, evento che si aprirà alle 11 di lunedì con il saluto delle autorità, gli interventi di Fernando Ferroni, presidente dell'Infn; di Stefano Ragazzi, direttore dei Lngs; del padre dei laboratori, Antonino Zichichi e del premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. Cerimonia breve e molto protetta dall'esterno: l'accesso alla Sala Fermi sarà consentito unicamente dalle 9 alle 9,45. Consentiti non più di 2 accrediti alle testate giornalistiche. Perché tanti misteri e riservatezza? I Laboratori di Fisica nucleare del Gran Sasso, dove si alternano scienziati di tutto il mondo, sono impegnati da anni nella ricerca che potrebbe svelare le origini della vita: scoprire di cosa è composta la materia oscura. Si tratta di quel lato invisibile dell'Universo che nessuno è mai riuscito sino ad oggi a rilevare perché non produce radiazioni. Una fonte di energia di cui è nota l'esistenza ma non la sua composizione. Nelle viscere del Gran Sasso si sta lavorando a questo, ma tanta riservatezza non è legata solo a ragioni scientifiche: la stessa ricerca è condotta contemporaneamente nei laboratori degli Stati Uniti, qualcosa che ricorda la corsa allo spazio durante la Guerra fredda: chi arriva primo mette le mani su una scoperta cosmica. E l'Italia ci tiene a piantare per prima quella bandiera tra le stelle.
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Il Messaggero