Padre violento ucciso dal figlio, Cesidio era stato denunciato dalla moglie

Padre violento ucciso dal figlio, Cesidio era stato denunciato dalla moglie
Si saprà oggi come è morto Cesidio Cocco, il 73ennne carpentiere in pensione, ucciso sabato mattina nella sua abitazione di contrada San Giuseppe 16 a Brittoli...

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Si saprà oggi come è morto Cesidio Cocco, il 73ennne carpentiere in pensione, ucciso sabato mattina nella sua abitazione di contrada San Giuseppe 16 a Brittoli (Pescara). Per l'omicidio è indagato a piede libero il figlio 47enne Massimo, titolare in paese di una impresa edile. Stando ad una prima ricostruzione, avrebbe ammazzato il padre per difendere la mamma 66enne che la vittima stava massacrando di botte. E non sarebbe stata la prima volta. La sua posizione dipenderà molto dall'esito dell'autopsia, che sarà effettuata in giornata nell'obitorio del Santo Spirito dal medico legale Ildo Polidoro, su incarico del pm Andrea Papalia.


Dagli elementi raccolti in sede di esame autoptico, gli inquirenti vogliono capire cosa abbia provocato il decesso del 73enne, se la sedia con cui è stato colpito o altro, e quindi se può davvero configurarsi nei confronti dell'omicida la legittima difesa, fattore questo in via di valutazione per il quale non è scattato l'arresto. Nel corso dell'interrogatorio, avvenuto subito dopo la tragedia alla presenza del suo avvocato Cinzia Marganella, il 47enne, molto scosso, ha detto di aver salvato la mamma da una morte sicura. Ha raccontato quindi al magistrato una vita se non di inferno quasi per la madre, tante volte picchiata dal padre e maltrattata a tal punto che qualche anno si era fatta coraggio ed aveva deciso di denunciarlo.

Attualmente era in corso il procedimento nei suoi confronti per maltrattamenti; la donna era stata sentita il 16 novembre scorso. Ma neppure il processo lo aveva fermato. Una sorta di padre-padrone, che non avrebbe esitato ad usare violenza in passato anche verso i figli. Ultimamente la coppia viveva separata: lei su un piano della villetta di contrada San Giuseppe e lui su un altro. Con loro, nella casa, abita un figlio disabile, che per fortuna non ha sentito e visto nulla.


L'altra mattina, attorno alle 8.30, quando è scattato l'ennesimo litigio, stavano aspettando la spesa a domicilio.«Io – ha ribadito Massimo agli inquirenti – ho cercato solo di salvare mia madre. Quando sono entrato in casa, allertato dai vicini preoccupatissimi, ho visto lei a terra sanguinante e lui che la stava massacrando. Se non fossi intervenuto, l'avrebbe ammazzata». Quindi la colluttazione e poi il decesso. In un primo momento si era parlato di un accoltellamento, ma già dalla primissima ricognizione cadaverica questa ipotesi è stata scartata. Lo stesso 47enne, durante l'interrogatorio, ha detto di non aver usato nessun tipo di arma, ma di aver lanciato ad un certo punto una sedia. Poco dopo, l'anziano è stramazzato senza mostrare più segni di vita. Piena di ferite, di cui una alla testa, oltre al setto nasale rotto la mamma, sotto stretta osservazione in ospedale, dove sabato pomeriggio è stata ascoltata dai carabinieri, che si occupano delle indagini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero