Pescara, marito perverso infierisce sulla moglie: ecco cosa gli è successo

Pescara, marito perverso infierisce sulla moglie: ecco cosa gli è successo
Una brutta storia, segnata da violenze, umiliazioni e deviazioni sessuali, si chiude con una condanna in primo grado a 4 anni di carcere. L’imputato, un pescarese di 58...

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Una brutta storia, segnata da violenze, umiliazioni e deviazioni sessuali, si chiude con una condanna in primo grado a 4 anni di carcere. L’imputato, un pescarese di 58 anni, era accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali ai danni della moglie. Nel corso del giudizio con rito abbreviato, davanti al gup Elio Bongrazio, il pm Anna Benigni aveva chiesto una condanna ad 8 anni di reclusione. Tuttavia il sequestro di persona è stato assorbito dai maltrattamenti e le numerose aggravanti contestate sono state in parte bilanciate dallo sconto di pena previsto per il ricorso al rito abbreviato.

Il rapporto tra la vittima e il suo carnefice fu caratterizzato fin dall’inizio da continue vessazioni e umiliazioni. Più precisamente dal 1980, quando i due si sposarono e andarono a vivere insieme a Montesilvano. L’incubo, per la donna, terminò soltanto nell’estate del 2019, quando trovò il coraggio di raccontare tutto alla polizia. Sconvolgente il quadro delineato dalla Procura, che nel capo d’imputazione ha tratteggiato l’identikit di un uomo particolarmente violento, dall’indole sadica e alle prese con deviazioni sessuali di ogni tipo. Tali da non poter essere descritte in questo articolo.

«Maltrattava la moglie convivente, sottoponendola ad un regime di vita vessatorio, umiliandola e picchiandola ripetutamente – scrive il pm – costringendola a provvedere a pulire le pareti dopo averle volontariamente sporcate... a mo’ di dispetto». Inoltre l’imputato costringeva la donna, «con la forza, ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà, manifestando deviazioni sessuali, in una circostanza nonostante la presenza del nipotino di 4 anni». Perversioni che l’uomo avrebbe rivelato alla moglie già qualche tempo dopo il matrimonio. La vittima, nella sua denuncia, racconta infatti che un giorno il marito prese in prestito da un amico un proiettore, annunciandole che avrebbero guardato insieme il film “Via col Vento”. La donna spiega che fu piacevolmente sorpresa, in quanto fin dall’inizio del matrimonio era stata vessata e trascurata dal marito sotto tutti i punti di vista, ma invece del capolavoro cinematografico il marito le mostrò un film pornografico con scene di sesso aberranti. La donna, nonostante il disgusto e l’incredulità, non riuscì però a lasciare il marito, anche alla luce dei condizionamenti culturali e familiari dell’epoca.

E le deviazioni si manifestarono anche in altre forme. L’imputato, ad esempio, iniziò a “pretendere che la moglie si mostrasse nuda in spiaggia, percuotendola al rifiuto opposto”. In un’altra occasione, durante le vacanze di Natale del 2018, prese “per un braccio la moglie, la portò nella camera da letto, chiudendo la porta a chiave e togliendo dalla serratura la chiave”, e a fronte della reazione della moglie “la buttò sul letto con una manata, minacciando di picchiarla”. Subito dopo la costrinse a guardare un film pornografico, imponendole di denudarsi e di eseguire pratiche sessuali particolarmente umilianti.

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Il Messaggero