Marito geloso alla moglie: «Dì al tuo amante che lo uccido». Scatta l'accusa di minacce

Il tribunale di Avezzano
Marito geloso e vendicativo vuole colpire l’amante e manda sms minatori alla moglie. «Digli che si guardasse alle spalle, ieri sera davanti alla pizzeria c’era...

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Marito geloso e vendicativo vuole colpire l’amante e manda sms minatori alla moglie. «Digli che si guardasse alle spalle, ieri sera davanti alla pizzeria c’era mio fratello sennò era fatta», «ci penso io a O., tanto carcerato vado a finire», «non ti preoccupare, fa una brutta fine il tuo amico», «ricordati questa cosa, qualunque persona ti si avvicina o ci esci gli taglio...». Questi e altri i messaggi che il marito geloso mandava alla moglie perché li comunicasse al suo presunto amante. Messaggi che avrebbero testimoniato l’esistenza di un legame affettuoso tra i due. Accecato dalla gelosia, il marito ha cercato l’uomo per Luco dei Marsi e ha affrontato il rivale.

È successo un quarantotto, sono volate parole pesanti: «Ti ammazzo», «ti uccido». E poi le botte, pesanti e ripetute, che gli hanno cagionato un evidente ematoma alla testa con tanto di cure ospedaliere. L’altro giorno, G.V., 47 anni, difeso dall’avvocato Giuliano Fina, è comparso davanti al giudice monocratico del tribunale di Avezzano per l’udienza di comparizione predibattimentale, introdotta dalla “Riforma Cartabia” che si pone come obiettivo principale quello di sottoporre al vaglio di un giudice monocratico la fondatezza dell’accusa disposta a seguito di decreto di citazione diretta. L’udienza è stata rinviata al 16 luglio.

Il 47enne è accusato non solo di minacce e lesioni, ma anche dell’aggravante per aver profittato delle circostanze di persona e in particolare della condizione di invalidità civile al 100% della persona offesa. L’imputato, in pieno giorno, avrebbe inseguito la vittima con l’auto e gli avrebbe sbarrato la strada costringendolo ad arrestare la marcia. L’uomo lo ha denunciato solo dopo aver subito ripetuti soprusi. Pur se dolorante, la vittima ha chiamato i soccorsi e i carabinieri, ai quali ha raccontato immediatamente l’accaduto. È iniziato così l’iter che ha portato al processo dell’altro giorno al Tribunale di Avezzano.

Per il marito aggressore oltre ai messaggi inviati alla moglie ci sarebbero anche delle testimonianze che hanno raccontato la spedizione punitiva nei confronti del presunto amante della moglie. La vittima, costituita parte civile, è ancora profondamente turbato e vive nell’ansia e alla prossima udienza è chiamato a ripercorrere i drammatici momenti di quell’aggressione dalla quale si è ripreso lentamente, con il passare dei mesi. 

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Il Messaggero