Lo stop ai sottoservizi divide L'Aquila Cialente: «Non sono un optional»

Lo stop ai sottoservizi divide L'Aquila Cialente: «Non sono un optional»
L'AQUILA - Come era scontato, la proposta dirompente del presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, che ha invocato lo stop dei lavori per la realizzazione del...

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L'AQUILA - Come era scontato, la proposta dirompente del presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, che ha invocato lo stop dei lavori per la realizzazione del tunnel intelligente per i sottoservizi in modo da far rientrare persone e commercianti in centro, ha spaccato il fronte. La questione è approdata anche in una riunione del Pd con posizioni divergenti. Ieri Benedetti ha ribadito la sua visione delle cose, sostenuto da Confartigianato. Di tutt’altra opinione, invece, il sindaco Cialente e il direttore regionale di Confcommercio, Celso Cioni. Un dibattito, per molti, intempestivo: la questione, di primaria importanza per la rinascita della città, non è mai stata affrontata in maniera collegiale, se non nel tavolo attivato recentissimamente dalla Gsa, con commercianti e impresa. Il sindaco ha stroncato la proposta di Benedetti: «Capisco la sua ansia, che è quella mia e di tutti, di far rientrare le persone e i commercianti. Nella primavera del 2017 gran parte dell’asse centrale sarà rifatta e i sottoservizi saranno terminati. Ci tengo a chiarire, però, che rifare i sottoservizi non è un optional. In questo momento chi riapre lo fa con allacci di fortuna. Se Benedetti l’ha fatto per sollecitare i lavori ben venga, ma non credo che non sappia tutto il lavoro che c’è stato dietro. Sono esterrefatto da questa esternazione. L’alternativa è che senza tunnel intelligente si debbano rifare fogne e acqua, ma gli scavi servirebbero in ogni caso. Si deve capire che non ci sono più sottoservizi, non è che li stiamo cambiando».


LA RIUNIONE - Il Pd, partito di governo cittadino, ha affrontato la questione l’altra sera. Sono emerse posizioni differenti: chi ha fatto propria l’idea di Benedetti, chi avrebbe gradito una comunicazione meno dirompente, chi invece ha mostrato contrarietà. Il presidente dell’assise civica insiste: «Siamo di fronte a un’evidenza. Dopo 7 anni sono partiti i lavori e in un anno si sono fatti 10 metri. Un disastro evidente. Non possiamo passare una vita a inseguire i sottoservizi. Oggi la priorità è far tornare i cittadini e i commercianti. Il tunnel intelligente non si può fare sull’asse centrale, quella zona va mollata».


GLI ESERCENTI - Anche i commercianti sembrano piuttosto divisi sulla questione. Confartigianato ha diffuso una nota, a firma del presidente Christian Corrado, tutta pro-Benedetti: «Esprimo massima soddisfazione e piena condivisione in merito alla necessità di far in modo che il centro della nostra città, possa finalmente ritornare fruibile per le attività produttive e per i cittadini. Attività di questo genere vanno ampiamente e accuratamente pianificate». Di diverso parere Celso Cioni, artefice del tavolo periodico con Gsa e impresa: «Sono dichiarazioni sconcertanti. Si presume che il presidente del Consiglio abbia partecipato alle discussioni e all’approvazione degli atti. O non aveva sufficienti elementi di valutazione o oggi rinnega con motivazioni suadenti che forse colpiscono al cuore più che al cervello: chi è contrario al rientro in centro? Quest’opera ormai si è decisa: si deve fare, bene, e più rapidamente possibile. Altrimenti rischiamo una seconda metropolitana». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero