Legnini: «Post sisma, all'Aquila respinti i tentativi della mafia»

Legnini: «Post sisma, all'Aquila respinti i tentativi della mafia»
PESCARA - «L'Abruzzo, come le altre regioni, non è un'isola felice e si manifestano frequenti tentativi di infiltrazioni mafiose». Lo ha affermato...

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PESCARA - «L'Abruzzo, come le altre regioni, non è un'isola felice e si manifestano frequenti tentativi di infiltrazioni mafiose». Lo ha affermato ieri Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, intervenendo alla tappa pescarese di “Palermo chiama Italia”: la manifestazione nazionale organizzata da Ministero dell'Istruzione, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, associazione Falcone e Borsellino e Ipssar De Cecco, nel ventiquattresimo anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio. Il vice presidente del Csm è intervenuto presso il Palasport Giovanni Paolo II, all'interno del quale il Tg1 si è collegato in diretta per raccontare la kermesse pescarese e intervistare l’autorevole ospite.


Inevitabile una domanda sul caso delle infiltrazioni malavitose, in occasione della ricostruzione post sisma nel capoluogo regionale: «All’Aquila- replica Legnini- la società, le forze economiche e le istituzioni dispongono di anticorpi solidi. Questi tentativi di infiltrazioni che si sono verificati, e che la magistratura aquilana ed abruzzese hanno prontamente individuato e represso insieme alle Forze dell'ordine, sono stati respinti». Del resto, a dire che l'Abruzzo non è più un'isola felice rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, è stata la Procura distrettuale abruzzese fin dal 1992 individuando le cosche alle porte. Infatti risale al 1984, durante la ricostruzione post sisma del 1984 in Alto Sangro, la prima intromissione della Camorra nella nostra regione. Anche per questo nella ricostruzione dell'Aquila, il cancro dell'infiltrazione mafiosa è stato prontamente individuato e distrutto.

Al termine del suo intervento Giovanni Legnini, accompagnato dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini, ha visitato il “Villaggio della legalità” allestito all'esterno del palasport con polizia, carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato con una serie di stand, per raccontare agli alunni delle scuole primarie la loro quotidiana attività di contrasto al crimine.

Ieri, sono state premiate anche le scuole partecipanti al concorso "Diamo forza al nostro impegno. Partecipazione attiva per la lotta contro la mafia", attraverso svariati elaborati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero