Negli ultimi 10 anni in Abruzzo i livelli di occupazione del 2008 non sono stati più raggiunti. La disoccupazione è salita costantemente, toccando la vetta nel 2015,...
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Soffre in particolare il lavoro autonomo, indipendente, mentre va meglio il lavoro dipendente. Lo dice l’Osservatorio Inps: tra gennaio e agosto hanno preso il via quasi 120 mila nuovi rapporti di lavoro, 21 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2016. «Ma – continua Malandra – è il contratto a termine e stagionale che cresce in modo straordinario e trascina con sé tutte le altre tipologie contrattuali. Anche per i prossimi 2 mesi le nuove assunzioni saranno soprattutto a termine (lo rileva il Rapporto Excelsior) e solo un contratto su 4 verrà stipulato a tempo indeterminato». Il sistema economico purtroppo continua a rallentare. Le stime elaborate dallo Svimez indicano, nel 2016, un indebolimento del Pil dello 0,2%. «Crescono poco le imprese – rimarca il professor Mauro –, si fermano quelle artigiane. Sale la sofferenza, testimoniata dalle crisi congiunturali in aumento (cassa integrazione ordinaria) e da quelle strutturali (straordinaria) che non si attenuano. Insomma, se da una parte il sistema produttivo abruzzese riesce ad agganciare la ripresa con le medie e grandi imprese, dall’altra ha forti difficoltà con le piccole aziende, soprattutto artigianali, che, a causa della bassa domanda interna, non sono capaci di rispondere ai colpi della crisi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero