Lancia rifiuti davanti al negozio della vicina e la molesta: arrestato

Lancia rifiuti davanti al negozio della vicina e la molesta: arrestato
Lancia i rifiuti nell’attività della vicina e la molesta continuamente. Protagonista della vicenda è un 46enne di Cocullo che è finito agli arresti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Lancia i rifiuti nell’attività della vicina e la molesta continuamente. Protagonista della vicenda è un 46enne di Cocullo che è finito agli arresti domiciliari per gli atti persecutori nei confronti della vicina di casa, titolare di un attività ricettiva e di ristorazione.  La misura cautelare è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano. Gli accertamenti, coordinati dalla procura della Repubblica marsicana, sono stati svolti dai carabinieri della stazione di Cocullo che hanno eseguito la misura cautelare.

I militari dell’Arma, dopo la denuncia della parte offesa, hanno ricostruito diversi episodi che hanno visto la commerciante subire una lunga serie di vessazioni che avrebbero danneggiato la propria attività commerciale e perfino messo in crisi le abitudini di vita quotidiana. In particolare l’indagato, nel tempo, avrebbe costretto la vittima a subire rumori molesti, supportare la propagazione di fumi provenienti da fuochi accesi indiscriminatamente e subire anche il lancio di rifiuti organici all’interno della corte di pertinenza dell’attività gestita. Per questo l’uomo è finito agli arresti domiciliari così come ha disposto il giudice per le indagini preliminari. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero