L'AQUILA - Due dazioni di denaro, nel 2010, quando Stefania Pezzopane era presidente della Provincia, impegnata nella campagna elettorale per il secondo mandato, poi...
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LE CARTE
«Ricordo di essere stata anche all'Aquila, insieme ad Angelo Capogna e ad un costruttore edile di Frosinone di cui non ricordo il nome. In quell'occasione Capogna ha incontrato all'interno di un container Stefania Pezzopane». Sono le dichiarazioni rilasciate dinanzi agli agenti della Squadra mobile della Questura dell'Aquila, sezione Cciminalità organizzata, da Francesca Lauretti, ex collaboratrice dello stesso imprenditore, gola profonda come è stato definito nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Avezzano (titolari i sostituti Maurizio Maria Cerrato, Roberto Savelli e lo stesso procuratore capo, Andrea Padalino). La teste, va specificato, non ha dichiarato di aver visto tirare fuori i soldi, al contrario di ciò che avrebbe detto Capogna. La stessa ha ricordato «che il Capogna sapeva in anticipo tutto quello che sarebbe avvenuto prima e dopo gara, nel senso che era certo delle aggiudicazioni in suo favore. Ricordo prosegue la testimone che tutti i Comuni dove Capagna ha avuto l'aggiudicazione di appalti, tutti gli atti di gara, sono stati da lui confezionati, tranne uno che non ricordo». L'inchiesta della Procura di Avezzano, chiusa nella fase delle indagini preliminari nei riguardi di 36 persone, fra ex sindaci, imprenditori, attuali amministratori e professionisti, ha avuto un forte impulso anche con l'avvento del nuovo dirigente della Squadra mobile, Tommaso Niglio.
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Il Messaggero