La Divina Commedia tradotta in dialetto aquilano

Franco Narducci
L'AQUILA «Ji ve llo recòrdo, pó fecéte come ve pare! Se oléte vinì, venéte e sennó, nó. Ormai màncheno...

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L'AQUILA «Ji ve llo recòrdo, pó fecéte come ve pare! Se oléte vinì, venéte e sennó, nó. Ormai màncheno sólu ddù jorni. Bbòna jornata a tutti, quatrà!» Questo il testo dell'invito, rigorosamente in dialetto aquilano, che Franco Narducci, noto scrittore e poeta aquilano, pubblica sul suo profilo Facebook, per promuovere l'uscita del suo libro. Nella ricorrenza del 700.mo anniversario della morte di Dante Alighieri, non poteva mancare un'opera dialettale della commedia aquilana, occasione ghiotta per i numerosi seguaci del famoso dialettologo aquilano, classe 1940, che non smette di stupire per la passione che trasuda nei suoi scritti, nella fiera aquilanità esposta con elevato orgoglio.

«Questo libro nasce per caso- racconta- verso gennaio vengo contattato da Pamela Presti, professoressa crotonese, attivista dell'associazione di promozione culturale MutaMenti che mi parla di un'iniziativa di traduzione del poema dantesco nei diversi dialetti italiani, proponendomi la traduzione in aquilano di una terzina della Divina Commedia, e così, su suggerimento di mia moglie, decido di tradurre Il padre Nostro del Purgatorio. La Presti, entusiasta dell'interesse scaturito dalle numerose visualizzazioni- precisa Narducci- mi chiede di preparare anche la Preghiera alla Vergine del canto del Paradiso. E io ci ho preso gusto!- commenta divertito- ho proseguito traducendo integralmente l'Inferno e da qui viene fuori l'intero volume deju Nfèrnu - sempre con la revisione di mia moglie Orietta» sottolinea amorevolmente.

Contribuiscono a impreziosire il nostrano volume ben trenta artisti aquilani, con quaranta tavole a colori, tra questi, Sandro Arduini, Giancarlo Ciccozzi, Franco Angelosante, Antonio Rauco, Paola Falasca e altri.

Domani, alle 17 nella sala delle Suore zelatrici del Sacro Cuore a San Gregorio, appuntamento per la presentazione ufficiale del volume: La Commèddia de Dande tradotta in dialèttu aquilanu di Narducci. Presenti Francesco Avolio, studioso di dialetti e docente di linguistica italiana all'Università dell'Aquila, sua la prefazione del libro e Valeria Valeri docente e presidente dell'associazione di promozione sociale L'Aquila volta la carta mentre a moderare sarà il fratello dell'autore, Mario Narducci, noto giornalista e scrittore e come lettore lo stesso autore del libro.
Sabrina Giangrande



      
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Il Messaggero