L’Aquila, sulle zone 30 in cinque strade è polemica

L’Aquila, sulle zone 30 in cinque strade è polemica
L’AQUILA - Sulle zone 30 istituite in cinque strade...

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L’AQUILA - Sulle zone 30 istituite in cinque strade cittadine tramite apposita delibera passata in Giunta la città si spacca tra i favorevoli e i contrari al provvedimento. L’assessore alla mobilità Carla Mannetti ha chiarito che si tratta di un provvedimento di civiltà e sicurezza in quanto è un limite applicato solo in prossimità degli attraversamenti pedonali in zone dove ci sono stati spesso incidenti e investimenti. Il Comune ha anche ribadito che la decisione nasce dopo attenti studi e dopo le richieste che sono state avanzate dai residenti stessi di alcune delle vie più trafficate del centro e dai titolari di attività commerciali. Ma l’ironia corre sottile sul web e molti utenti hanno bollato il provvedimento come un mero modo di fare cassa. Tra questi c’è il presidente di Motociclisti Aquilani Massimiliano Mari Fiamma che ha affermato che Viale della Croce Rossa e Viale Corrado IV sono due vie impossibili da percorrere a 30 km/h con quattro ruote e anche con due. Per lui la conclusione è che si tratta solo di un modo per tartassare gli utenti pur condividendo il principio della sicurezza stradale che, a giudizio del presidente dell’associazione aquilana, è applicabile rispettando il limite riconosciuto dei 50 km/h e avendo alla guida comportamenti corretti. Mari Fiamma ricorda che per legge gli introiti delle multe vanno messi in bilancio con una voce a parte e usati per migliorare la viabilità. Assicura che su questo punto vigileranno. La risposta dell’assessore Mannetti non si è fatta attendere, si è detta pronta a ricevere critiche e osservazione ma non se “deragliano dai binari della logica e della fondatezza” riferendosi all’intervento del presidente dei motociclisti Mari Fiamma e ricordando che la delibera non riguarda l’intera lunghezza delle strada ma solo, come già detto, i tratti in prossimità di strisce pedonali o delle scuole. La Mannetti ha pure ricordato che si tratta di un provvedimento sperimentale per il momento. I risultati saranno analizzati e se positivi l’operazione sarà inserita nel Pums. I tecnici studieranno gli effetti del provvedimento e solo sulla base di dati scientifici si adotteranno le misure più adeguate. << Il piano urbano per la mobilità sostenibile - dice - ha nella sicurezza il suo pilastro e la sicurezza di pedoni e automobilisti è una delle priorità per noi >>. 
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Il Messaggero