L’Aquila, studenti del Conservatorio tornati dalla Cina: stanno tutti bene

L’Aquila, studenti del Conservatorio tornati dalla Cina: stanno tutti bene
L’AQUILA - Nel panico generale creatosi per l’allarme coronavirus, non è passata inosservata la presenza di alcuni studenti del Conservatorio Casella...

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L’AQUILA - Nel panico generale creatosi per l’allarme coronavirus, non è passata inosservata la presenza di alcuni studenti del Conservatorio Casella dell’Aquila in Cina.


Gli studenti del Conservatorio aquilano, un uomo e una donna, stanno bene e hanno fatto rientro da circa quindici giorni in Abruzzo. Nessun sintomo riscontrato e anche per loro ci sono stati i controlli standard all’aeroporto prima di tornare in Italia.

I ragazzi sono stati impegnati in una tournée di due mesi in Cina, vicino Pechino e hanno toccato diverse città cinesi ma la regione “incriminata” è stata solo sfiorata. Sono stati impegnati con una orchestra di circa 40 elementi.

Nessuno di loro ha riscontrato problemi fortunatamente, nessun caso infatti si è registrato in Abruzzo. Tra l’altro, i ragazzi anche a livello personale per una maggiore tranquillità e serenità, si sarebbero premuniti ulteriormente.

A confermare la presenza dei ragazzi in Cina è stato il direttore del Casella Claudio Di Massimantonio che ha invitato però anche alla calma e alla cautela per non farsi prendere dalla psicosi e dall’ignoranza, soprattutto. Uno degli studenti cinesi del Conservatorio,infatti, a Roma sarebbe stato oggetto pure di epiteti poco felici in relazione al coronavirus.

Del resto ci sono protocolli e controlli e il Ministero della Salute italiano è attivo in questo senso. Il Conservatorio Casella conta solo pochi studenti cinesi che vicino regolarmente in Italia mentre in altri conservatori, come il Santa Cecilia a Roma e in quello di Como, si sarebbe diffusa una psicosi vera e propria a causa dei numeri diversi. Il conservatorio di Como ha diffuso un avviso che consiglia agli studenti tornati dalla Cina di astenersi dalle lezioni mentre in quello romano si sarebbe stabilito un giorno per le visite a tutti gli studenti orientali. 
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Il Messaggero