L’Aquila, Sadun in mostra all’Emiciclo a cent'anni dalla nascita

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L’AQUILA - Una mostra “Sadun 100” dedicata, nel...

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L’AQUILA - Una mostra “Sadun 100” dedicata, nel centesimo anniversario della nascita, a Piero Sadun. Sarà possibile visitarla da oggi fino al 27 giugno a palazzo dell’Emiciclo. L’antologica è stata organizzata dall’Accademia di Belle Arti assieme agli eredi dell’artista (era presente la nipote Giovanna Sadun) e il sostegno della Fondazione Carispaq. L’esposizione, curata da Marco Di Capua e Francesca Franco, celebra un protagonista dell’arte italiana del secondo Novecento. Sadun, come ha ricordato la nipote, ha contribuito alla promozione della migliore cultura contemporanea all’Aquila. << Sono contenta - ha detto - che l’accademia di Belle Arti ricordi la sua opera >>. La mostra fa parte di un progetto che proseguirà in Palazzo Pubblico - Magazzini del Sale a Siena, dal 10 luglio all’8 settembre. Il legame tra L’Aquila e l’artista è fortissimo: è stato direttore storico dell’Accademia di Belle Arti nell’anno della fondazione, dal 1969 al 1974, quando è prematuramente scomparso. Grazie alla sua sapiente illuminazione l’istituzione aquilana ha annoverato tra i propri docenti personaggi di primo piano come Carmelo Bene, Alberto Arbasino e Sylvano Bussotti ma anche critici dell’arte come Achille Bonito Oliva, Giorgio De Marchis, Lorenza Trucchi e Augusta Monferini. Sadun, come si ricorda sulla stampa dell’epoca, aveva fatto dell’Accademia una sorta di Parnaso con artisti del calibro di Scordia, Ceroli, Marotta, Cascella, Castellano, Pino Zac e tantissimi altri tra i quali il regista teatrale Antonio Calenda. Nella mostra ci sono una quarantina di opere, rappresentative della ricerca matura dell’artista che si concentra su anni sessanta e settanta, la fase più vicina all’Accademia aquilana. Grandi quadri materici con il colore prorompente, spesso monocromatico. Opere che provengono dalle collezioni degli eredi e da raccolte del Ministero degli Esteri Italiano e della Fondazione Scialoja. Un focus è dedicato all’attività di decoratore di interni compiuta dall’artista che ha firmato le case di importanti cantautori come Modugno, Migliacci o Nada. Una mostra che riallaccia i fili tra passato e futuro, come hanno sottolineato il direttore e il presidente dell’Accademia Marco Brandizzi e Roberto Marotta. Nel 2019 due importanti ricorrenze per l’Accademia: i dieci anni dal terremoto e i 50 anni dalla fondazione. 

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Il Messaggero