L'Aquila, movida violenta: tre arresti dopo un'aggressione in centro

L'Aquila, movida violenta: tre arresti dopo un'aggressione in centro
Quando i suoi due amici erano stati arrestati dai carabinieri dopo che questi ultimi erano stati accerchiati da altri ragazzi ubriachi per impedire l’attività di...

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Quando i suoi due amici erano stati arrestati dai carabinieri dopo che questi ultimi erano stati accerchiati da altri ragazzi ubriachi per impedire l’attività di identificazione dopo aver constatato il lancio di bottiglie contro le facciate dei palazzi a due passi dal Museo Maxxi, all'Aquila, si era precipitato in Procura per affermare che i due arrestati erano stati aggrediti dai militari dell’Arma. Peccato che ora lo stesso testimone è accusato di aver pianificato ed eseguito “con crudeltà” un’aggressione ai danni di un ragazzo che nonostante il tempo trascorso continua ad avere problemi alla vista.

Il Gip del Tribunale dell’Aquila ha arrestato, con l’accusa di lesioni personali pluriaggravate tre ragazzi, assistiti dagli avvocati, Francesco Valentini, Giulio Michele Lazzaro e Guglielmo Santella. Ancora una volta teatro dell’aggressione ad un giovane, Piazza Regina Margherita nella notte tra il 20 ed il 21 maggio scorso. Secondo quando ricostruito dai carabinieri, i tre dopo aver premeditato l’aggressione, l’avrebbero portata a termine servendosi anche di un tirapugni. Con i volti coperti dai cappucci delle felpe che avevano addosso in quel momento il terzetto ha aggredito “con estrema violenza e crudeltà”, il ragazzo che si trovava all’esterno di un  locale (attività estranea ai fatti oggetto di contestazione) provocandogli “un indebolimento permanente del senso della vista”.

Con il ragazzo a terra ancora stordito per i colpi ricevuti, il terzetto prima di darsi alla fuga, si è scambiato un segno di compiacimento per quanto fatto, dandosi il cosiddetto ‘cinque’ Per il Gip gli indagati sono “muniti di una consistente determinazione criminale, insensibilità alle Istituzioni e alle più basiche regole di convivenza civile”. Sempre secondo il Gip gli stessi sono “sprovvisti di una qualsiasi capacità di autocontrollo”.
 

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Il Messaggero