Giochi erotici online con una bambina di 9 anni: sconto di pena per un aquilano. «Vizio parziale di mente»

Atti sessuali con una minore e produzione di materiale pedopornografico: in primo grado condannato a 10 anni, poi ridotti a quattro

Giochi erotici online con una bambina di 9 anni: sconto di pena per un aquilano. «Vizio parziale di mente»
Quando gli agenti della Polizia postale dell’Aquila avevano varcato nel gennaio del 2022 la porta della sua abitazione non aveva mostrato alcuno stupore nonostante le...

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Quando gli agenti della Polizia postale dell’Aquila avevano varcato nel gennaio del 2022 la porta della sua abitazione non aveva mostrato alcuno stupore nonostante le pesanti accuse a lui mosse: atti sessuali con una minore e produzione di materiale pedopornografico. Così per un 29enne aquilano residente nella frazione di Cese di Preturo erano scattate le manette. Dopo una condanna in primo grado a 10 anni di reclusione da parte del Tribunale di Catania, nonostante la richiesta più bassa del pm (in veste di Direzione distrettuale che ha coordinato la delicata indagine) a 6 anni di reclusione, c’è voluta la Corte d’Appello per riformare la sentenza, condannando il giovane alla pena di 4 anni di reclusione. Questo al termine di un lavoro non facile per l’avvocato Antonina Proetto del Foro di Catania, che ha chiesto e ottenuto il rinnovo dell’istruttoria dibattimentale e lo svolgimento di una perizia psichiatrica dalla quale è emerso un vizio parziale di mente dell’imputato che ha già trascorso un anno in carcere e ora si appresta a scontare gli altri 3 anni in una struttura psichiatrica detentiva ancora da individuare.

 

Le investigazioni della polizia postale di Ragusa erano state avviate dopo la denuncia della madre di una bambina di 9 anni, che vive nella provincia Ivrea, che sarebbe stata adescata dal giovane aquilano, utilizzando due social network: Instagram e WhatsApp. L’imputato, secondo l’accusa, avrebbe indotto la minorenne a inviargli immagini e video a contenuto pornografico. Secondo l’accusa il giovane sarebbe riuscito a «conquistare la fiducia della bambina convincendola ad intrattenere con lei giochi erotici online». Diversi sono anche i video osè che sarebbero stati inviati dal maggiorenne sempre all’attenzione della minorenne. L’indagato avrebbe avanzato anche richieste sessuali al fine di ottenere immagini di pornografia minorile.


I primi riscontri probatori raccolti dagli agenti hanno indotto il pubblico ministero titolare del fascicolo a richiedere ed ottenere l’emissione della misura cautelare in carcere. Durante l’attività investigativa, gli agenti della Polizia Postale dell’Aquila, diretti dal commissario, David Palmieri, hanno sequestrato materiale informatico sottoposto ad analisi nei laboratori specializzati del Corpo. La notizia dell’arresto si era subito diffusa destando un certo stupore in considerazione proprio della misura restrittiva applicata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero