L'Aquila: danni a ponte della superstrada, servono 2 milioni

L'Aquila: danni a ponte della superstrada, servono 2 milioni
Serviranno circa 2 milioni di euro, di cui la Provincia non dispone, per le opere di risistemazione del ponte della superstrada. Per il ponte, danneggiato dal sisma del 2009 ed...

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Serviranno circa 2 milioni di euro, di cui la Provincia non dispone, per le opere di risistemazione del ponte della superstrada. Per il ponte, danneggiato dal sisma del 2009 ed esposto alle forti sollecitazioni dei terremoti del 24 agosto e 30 ottobre, la Provincia ha predisposto il restringimento di carreggiata in entrambi i sensi di marcia e ridotto il numero e il peso dei mezzi in transito. «Non c’è instabilità da un punto di vista sismico, ma si tratta comunque di interventi strutturali  - afferma il presidente della Provincia Antonio De Crescentiis - Sono necessari lavori per 2 milioni per i quali ci vorrà uno specifico finanziamento. In attesa, abbiamo messo in sicurezza il ponte». Dopo il terremoto del 2009 l’ente ha predisposto due studi di valutazione di sicurezza, nel 2010 e nel 2015, che hanno rilevato problemi alle spalle dei viadotti in ingresso e uscita alla città, e un ammaloramento dei giunti tecnici, dei cordoli e dell’asfalto. «Queste condizioni hanno portato i tecnici a imporci la riduzione della carreggiata per caricare di meno i viadotti che non hanno avuto mai interventi di manutenzione da 35 anni a questa parte - aggiunge - Il sisma del 2009 ha creato questi danni e le sollecitazioni degli ultimi due terremoti hanno comunque colpito la struttura». Dal terremoto del 24 agosto la Provincia ha inviato numerose richieste alla Protezione civile per le verifiche, che a oggi non sono state ancora effettuate, su tutte le infrastrutture e in particolare sui ponti di sua competenza. «Abbiamo inviato numerose mail, richieste e sollecitazioni anche per il controllo delle infrastrutture di zone come Montereale e Capitignano molto vicine agli epicentri degli ultimi sismi, ma ancora non abbiamo avuto risposte - conclude - Il monitoraggio dovrà essere effettuato da Provincia, Enea e protezione civile».  


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Il Messaggero