L'Aquila Calcio, comincia il processo sportivo sull'inchiesta Dirty Soccer

Il procuratore federale Stefano Palazzi
ROMA -  Il momento della verità è arrivato. Stamattina, alle 9, all’Nh Hotel Vittorio Veneto di Roma comincia il “maxi processo”...

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ROMA -  Il momento della verità è arrivato. Stamattina, alle 9, all’Nh Hotel Vittorio Veneto di Roma comincia il “maxi processo” sull’inchiesta Dirty Soccer condotta dalla Procura di Catanzaro che ha terremotato il calcio italiano nella scorsa estate. Alla sbarra, davanti al Tribunale Federale Nazionale, 29 società di serie B, Lega Pro, Lega Dilettanti e 52 soggetti deferiti dalla Procura federale. Dopo l’antipasto di Savona-Teramo e Pisa-Torres (conclusosi con le retrocessioni per i Diavoli e i sardi), con l’udienza che si apre oggi e che durerà almeno fino a dopodomani il Tribunale esaminerà il filone più consistente dell’inchiesta. Inutile dire che L’Aquila è tra i principali accusati (se non addirittura il maggiore): la società è chiamata a rispondere di 12 partite (leggi deferimento) per responsabilità oggettiva derivante dall’operato dell’ex direttore dell’area tecnica Ercole Di Nicola. A difendere le ragioni del sodalizio ci saranno gli stessi avvocati del primo filone: Flavia Tortorella e Marco De Paulis.


IL QUADRO
Difficile azzardare pronostici. Si può solo provare a ragionare partendo da ciò che è accaduto in estate. L’Aquila si ritrova un punto di penalizzazione comminato per Pisa-Torres, gara per la quale in primo grado, era stata chiesta solo un’ammenda, mentre in Corte federale è stato accertato l’illecito e dunque si è arrivati alla penalità. Nessuna sanzione, invece, per Savona-Teramo: nelle motivazioni è chiaramente evidenziato che L’Aquila non può rispondere di ciò che è accaduto dopo il 21 febbraio 2015, data in cui Di Nicola si è dimesso da direttore dell’area tecnica. La partita in questione, Savona-Teramo, si è giocata il 2 maggio.
In virtù di questo, gli avvocati proveranno intanto a far valere la stessa tesi. Il che “escluderebbe” sanzioni per tre partite: L’Aquila-Tuttocuoio del 25 marzo 2015, L’Aquila-Santarcangelo del 29 marzo 2015 e Barletta-Catanzaro del 1 aprile 2015. Tutte gare per le quali, tra l’altro, è contestato l’illecito, ovvero il reato più grave.


Ne resterebbero in piedi così ulteriori 9, di cui solo 4 per illecito (Santarcangelo-L’Aquila, Grosseto-Santarcangelo, L’Aquila-Savona, Cremonese-Pro Patria) e le altre per omesse denunce e vendita di informazioni. A rigor di logica (per quanto possa valere), si potrebbe ipotizzare una richiesta di 3 punti per le gare in cui L’Aquila ha giocato (quindi 6) e un punto per le altre in cui c’è l’illecito (quindi 2). Ma è altamente probabile che il Procuratore Stefano Palazzi utilizzi il pugno duro e includa anche le partite post 21 febbraio (e così potrebbero arrivare altri 7 punti). La battaglia legale è appena gli inizi e si annuncia molto aspra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero