Cimtero, bare semi aperte lasciate marcire sotto la pioggia

Cimtero, bare semi aperte lasciate marcire sotto la pioggia
Bare accatastate e semi aperte fuori dalla cappella di San Giuseppe dei Minimi. Le avverse condizioni metereologiche di questi giorni fanno apparire come se le numerose casse...

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Bare accatastate e semi aperte fuori dalla cappella di San Giuseppe dei Minimi. Le avverse condizioni metereologiche di questi giorni fanno apparire come se le numerose casse stessero a marcire sotto la pioggia. Sopra di esse non una copertura, mentre sono separate dal comune passaggio dei visitatori del camposanto solo dalla rete di plastica arancione che delimita il cantiere. Succede al cimitero dell'Aquila nella parte alta della zona monumentale, quella più prossima all’accesso di via della Polveriera. Non in un’area appartata quindi, ma frequentata sia per la presenza di cappelle con defunti recenti nelle adiacenze e sia perché vicina alle scale che permettono il transito tra le artistiche tombe della zona bassa con quella più moderna in alto.

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Non un bel vedere e soprattutto un bel sentire: l’odore nauseabondo tipico dei resti in putrefazione attrae più del ponteggio metallico che ingabbia i lavori di riparazione strutturale e restauro conservativo dell’edicola funeraria San Giuseppe dei Minimi. Una grande cappella, questa, strutturata più come una chiesa tanto che è nota anche come tale, e che accoglie al suo interno molti defunti devoti dell’antica congregazione. I lavori di ristrutturazione, secondo la cartellonistica, sono iniziati lo scorso 22 marzo e si presume che terminino a primavera 2022. Sono stati appaltati dal settore di ricostruzione pubblica del Comune, finanziati con fondi Cipe, ed eseguiti dalla ditta Caccavale costruzioni.

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Il Messaggero