Cade dal fasciatoio e batte la testa, paura per una bambina di sette mesi: operata e trasferita al Gemelli

L’equipe diretta dal neurochirurgo Alessandro Ricci ha salvato la vita della piccola che è stata trasferita a Roma, all’ospedale “Gemelli”, per proseguire le cure.

Cade dal fasciatoio e batte la testa, paura per una bambina di sette mesi: operata e trasferita al Gemelli
Uno degli incubi più grandi per una coppia di neo genitori è quello della caduta del bimbo del fasciatoio. Un incubo che si è materializzato l’altro...

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Uno degli incubi più grandi per una coppia di neo genitori è quello della caduta del bimbo del fasciatoio. Un incubo che si è materializzato l’altro giorno in un’abitazione del Carseolano, all'Aquila, dove una donna del posto era intenta a cambiare una piccola di appena sette mesi. All’improvviso, il dramma. La neonata è caduta dal fasciatoio, battendo violentemente la testa. I genitori, in prenda all’angoscia, non hanno tergiversato e hanno deciso di portare immediatamente la figlia all’Aquila per i controlli. Il cui esito ha reso necessario un intervento chirurgico immediato e straordinario. E così l’equipe diretta dal neurochirurgo Alessandro Ricci ha salvato la vita della piccola che è stata trasferita a Roma, all’ospedale “Gemelli”, per proseguire le cure. È stata ricoverata in Neurochirurgia pediatrica in condizioni stabili dopo circa 24 ore trascorse in terapia intensiva. Dopo la Tac di controllo negativa è stata sciolta la prognosi.

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È stata la stessa Asl aquilana, ieri, a diffondere la notizia dell’eccezionale intervento, attraverso una nota ufficiale. La delicata operazione è stata effettuata l’altro ieri mattina, all’ospedale dell’Aquila, nel reparto di neurochirurgia, «per rimuovere un ematoma extradurale acuto, causato dal trauma, che si era formato tra la teca cranica e la dura madre, cioè la membrana che riveste il cervello». «L’intervento - spiega l’azienda -, effettuato dal primario Alessandro Ricci, insieme alla sua collega Hambra Di Vitantonio, riveste un carattere eccezionale sia per l’alto tasso di difficoltà dovuto all’età della paziente sia perché compiuto da un reparto strutturato per operare solo adulti. Il danno riportato dalla bambina, è stato tale da indurre i neurochirurghi del San Salvatore a intervenire immediatamente anziché, come prevede in questi casi il protocollo, trasferire la bimba in ospedali come il “Gemelli” di Roma, altamente specializzati nell’emergenza e nell’assistenza di pazienti in età pediatrica».

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Solo dopo l’intervento, che ha permesso di rimuovere l’ematoma ed evitare gravi, immediate evoluzioni del trauma, si è proceduto a trasferire la piccola, verso le ore 14 dell’altro ieri, alla terapia intensiva pediatrica del Gemelli, dove è giunta in discrete condizioni. È stato l’elicottero del 118 a trasportare la piccola dall’Abruzzo alla Capitale. «L’intervento d’urgenza all’Aquila - conclude l’Asl - si è rivelato decisivo per la tempestività e l’efficacia con cui è stato eseguito, frutto di un gioco di squadra che ha coinvolto, oltre alla neurochirurgia, pronto soccorso generale, pronto soccorso pediatrico, radiologia Dea, rianimazione, anestesia, blocco operatorio ed elisoccorso del San Salvatore. Un lavoro a più mani, messo in atto con rapidità, che ha permesso di affrontare un caso molto raro, nel passato verificatosi solo altre due volte e molti anni fa. Per l’ospedale è stato un “test” imprevisto che, in una situazione di emergenza, ha fatto emergere forte affiatamento tra reparti e servizi e capacità di coordinamento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero