L’Aquila, due aquilani al "survival camp"

L’Aquila, due aquilani al "survival camp"
L’AQUILA - Immaginate di dover passare una settimana in un bosco affrontando prove anche estreme. Un vero e proprio campo di sopravvivenza, insomma. Lo hanno fatto due...

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L’AQUILA - Immaginate di dover passare una settimana in un bosco affrontando prove anche estreme. Un vero e proprio campo di sopravvivenza, insomma. Lo hanno fatto due aquilani: Loredana Gala e Giorgio Lucci che hanno trascorso una settimana immersi nel bosco di Coggiola in Piemonte. Il campo di sopravvivenza è stato uno degli esami del Micap, il Master internazionale in coaching ad alte prestazioni che i due fitness coach hanno  affrontato nella prima settimana di settembre. Un periodo che hanno trascorso in un bosco senza tecnologia e senza nessun tipo di contatto con il mondo esterno. Loredana e Giorgio hanno dovuto affrontare prove difficili come l’ipotermia nel fiume per più di tre minuti, il ponte tibetano bendati e anche la calata in corda doppia su una parete rocciosa. Un coraggio non da tutti quello mostrato dai due aquilani che hanno affrontato anche un percorso mentale fatto a volte anche di paure e timori ma che gli ha permesso di riuscire ad ottenere risultati che potevano sembrare impossibili. Il Survival Camp prevedeva anche un’alimentazione particolare. 72 ore di digiuno completo e quattro scatolette tra tonno e legumi da distribuire per tutta la settimana.


Una vera e propria prova di sopravvivenza culminata con un pasto a sorpresa (a base di camole da farina) dopo il lungo digiuno deciso dal Dottor Cerè, l’ideatore del master. Dal tardo pomeriggio sino alla mattina la regola per i partecipanti era quella di stare in solitudine completa nei bivacchi costruiti da loro stessi. «È proprio in quei momenti - spiegano Giorgio e Loredana - che emergono le emozioni più forti e si capisce di cosa si abbia davvero bisogno, come si capisce quanto tempo si perda dietro a cose inutili».


Durante la settimana di campo la priorità per i due giovani era quella di fare il necessario imparando a gestire le risorse a disposizione e anche il tempo, semplicemente guardando la luce del sole o svolgendo azioni semplici ma spesso messe da parte come fare legna al mattino o mantenere il fuoco acceso durante la giornata e la notte. Un’esperienza davvero unica che ha reso i partecipanti più forti e consapevoli dei loro mezzi per gestire qualsiasi situazione, come un bravo coach dovrebbe saper fare. In questo percorso formativo i due aquilani saranno impegnati, tra l’inizio e la metà del 2020, con la pubblicazione del loro libro “SCOSSI E MOTIVATI” che entrerà in una collana di testi su varie aree del miglioramento personale e professionale. Faranno, insieme, anche la maratona di New York, un’altra importante prova non solo fisica ma anche mentale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero