Ritrova un lavoro a 50 anni dopo un grave infortunio al piede

Ritrova un lavoro a 50 anni dopo un grave infortunio al piede
Dopo un grave infortunio al piede è tornato a svolgere la stessa mansione con una postazione adeguata alle sue nuove esigenze, così non si è ritrovato a 50...

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Dopo un grave infortunio al piede è tornato a svolgere la stessa mansione con una postazione adeguata alle sue nuove esigenze, così non si è ritrovato a 50 anni disoccupato e l'azienda non ha perso un lavorare altamente specializzato. È una delle belle storie di reinserimento lavorativo che l'Inail sta raccontando in giro per l'Italia e riguarda Alfonso Assogna, dipendente di un'azienda di legname in provincia di Pescara con più di 35 dipendenti, la Ddl, che cinque anni fa ebbe un incidente sul lavoro mentre lavorava ad una macchina a controllo numerico.

L'11 luglio del 2017 alcune travi scivolano da un muletto e lo travolgono, causandogli un trauma da schiacciamento ad un piede, con conseguente invalidità permanente. L'Inail è stata al suo fianco per consentirgli il recupero della sua autonomia, e la sede di Pescara ha avviato un progetto di reinserimento lavorativo. «Grazie a questo reinserimento - spiega Assogna - l'Inail ha dato l'opportunità alla ditta dove lavoro di agevolare l'acquisto di un nuovo macchinario con un robot; così tutte le mansioni manuali che facevo prima non le devo più fare. C'è, infatti, il robot che cambia gli utensili a seconda del tipo di lavorazione che occorre». L'intervento dell'Inail ha così giovato anche all'azienda perché ha permesso di mantenere al suo posto di lavoro una persona altamente specializzata.

«A 50 anni - continua l'operaio - ritrovarsi con un problema fisico e non poter fare più un lavoro che mi piace è qualcosa di drammatico, quindi grazie a questo reinserimento avviato dall'Inail, mi sono ritrovato con lo stesso lavoro e sono davvero contento che ciò sia avvenuto». Quella di Alfonso è una delle Belle storie di reinserimento lavorativo della campagna informativa: Con Inail, ricomincio dal mio lavoro, che l'Istituto ha lanciato per diffondere le misure adottate per favorire il ritorno al lavoro delle vittime di un infortunio o di una malattia professionale.


«Il reinserimento lavorativo degli infortunati sul lavoro - spiega Nicola Negri, direttore regionale dell'Inail - si realizza mediante progetti individuali finalizzati alla conservazione del posto di lavoro. Per le varie tipologie dei progetti, l'Inail ha stanziato oltre 20 milioni di euro, creando quindi nuove e positive opportunità a vantaggio delle aziende che intendano continuare ad avvalersi dell'esperienza e delle conoscenze del lavoratore infortunato. Si tratta di un tema importante, che trova autorevole riferimento nella normativa europea in merito agli accomodamenti ragionevoli e rappresenta un contributo ad un efficace sistema di protezione sociale del lavoro».


L'iniziativa di comunicazione dell'Inail, in onda dal 20 marzo scorso, per un mese sui media mainstream e i canali digitali dell'Inail racconta le storie degli assistiti, tra cui Alfonso Assogna, che hanno vissuto in prima persona il trauma dell'infortunio e l'esperienza della rinascita professionale ed umana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero