Infermiera dà consigli ai medici su come curare il fratello malato. Loro non la ascoltano, Nino muore. La Asl costretta a risarcirla

Infermiera dà consigli ai medici su come curare il fratello malato. Loro non la ascoltano, Nino muore. La Asl costretta a risarcirla
La sorella, ex infermiera, aveva capito le cause della patologia improvvisa del dipendente comunale in pensione Nino Ciafardoni ma i medici non le avevano creduto ed il fratello...

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La sorella, ex infermiera, aveva capito le cause della patologia improvvisa del dipendente comunale in pensione Nino Ciafardoni ma i medici non le avevano creduto ed il fratello è deceduto il 12 dicembre di quattro anni fa. La vicenda riguarda la scomparsa di Ciafardoni che, all’epoca aveva 70 anni e risiedeva a Case di Trento di Giulianova ed era molto conosciuto sia per la sua professione di ex dipendente comunale e sia per il suo carattere socievole.

La mattina del 25 novembre del 2019, a causa di forti dolori addominali, Ciafardoni venne condotto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Giulianova, accompagnato dalla sorella Elvia, anche lei molto nota in virtù del suo trascorso di infermiera ospedaliera. Era quest’ultima ad offrire ai medici tutti i dettagli della sintomatologia insorta, riferendo essere collegabile all’assunzione di un farmaco, tesi che tuttavia rimaneva inascoltata nonostante le insistenze.

L’infermiera riferiva che da tempo il fratello assumeva dei farmaci per problemi ortopedici e che quel farmaco molto probabilmente lo aveva intossicato ma i sanitari lo dimettevano. Ritornato a casa, le sue condizioni non miglioravano ed il 27 novembre, e cioè qualche giorno dopo, veniva condotto nuovamente in Pronto soccorso ma questa volta del presidio ospedaliero “Val Vibrata” di Sant’Omero. Qui veniva ricoverato, sempre assistito dalla sorella, che sollecitava accertamenti e cure. Nonostante tutto questo il 12 dicembre l’ex impiegato comunale moriva. Elvia, molto colpita ed addolorata dalla scomparsa del fratello, ritenendo che sussistessero profili di colpa medica per ritardi ed omissioni nelle cure decideva di compiere approfondimenti medico-legali, affidandosi all’avvocato Claudio Iaconi di Giulianova e suo tramite ad un collegio di specialisti, dal quale si aveva conferma di una serie di negligenze, ragion per cui veniva avviata un’azione giudiziale nei confronti della Asl.

Il Tribunale decideva di nominare dei consulenti che dessero un responso qualificato e definitivo sul caso. Il collegio dava riscontro di inadeguatezze commesse nelle strutture della Asl teramana. Invece di arrivare a sentenza fra le parti nelle more del giudizio si giungeva ad un accordo risarcitorio, i cui dettagli sono riservati. La sorella Elvia, ancora addolorata dalla scomparsa di Nino, ha rilasciato questa dichiarazione: «Non riesco a rassegnarmi per la drammatica quanto assurda perdita di mio fratello, cui ero affezionata in modo speciale, come anche mio figlio e suo nipote Alessio. Vivevamo insieme ed eravamo una famiglia unita. Vedendolo sofferente lo avevo esortato ad andare in ospedale, dove purtroppo non venivano prese nella giusta considerazione le mie rispettose ma ripetute sollecitazioni. Sono grata all’avvocato Claudio Iaconi per aver preso a cuore la nostra dolorosa vicenda, prodigandosi per fare chiarezza e rendere giustizia a mio fratello».

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Il Messaggero