Pescara, a che punto sono i lavori in via Pantini? Decine di tronchi accatastati, visibili i segni dell'incendio

Pescara, a che punto sono i lavori in via Pantini? Decine di tronchi accatastati, visibili i segni dell'incendio
Lo spiazzo che separa le due corsie di via Pantini sembra una falegnameria. Qui, infatti, da qualche giorno sono accatastati decine di tronchi, su alcuni dei quali sono ancora ben...

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Lo spiazzo che separa le due corsie di via Pantini sembra una falegnameria. Qui, infatti, da qualche giorno sono accatastati decine di tronchi, su alcuni dei quali sono ancora ben visibili i segni del fuoco. Dopo il devastante incendio del primo agosto 2021 che ha profondamente segnato la Pineta Dannunziana, sono attualmente in corso i lavori per ripristinare il polmone verde di Pescara. I tronchi ordinatamente disposti lungo via Pantini provengono dal comparto adiacente della pineta, quello nei pressi dello svincolo a trombetta della circonvallazione. Era stata proprio quella la zona che ha ricevuto i maggiori danni del fuoco, perché, in base a quanto accertato dagli investigatori, l’incendio è stato innescato nella parte sud del parco. Così, un’area che era sempre stata verde e rigogliosa, negli ultimi anni era diventata uno spazio inaccessibile, vegliato da inquietanti alberi neri e scheletrici. Su indicazione degli agronomi, infatti, non sarebbe stato corretto intervenire coi mezzi pesanti in un periodo troppo ravvicinato alla catastrofe.

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IL PANORAMA

Oggi, quella stessa area appare vuota, una sorta di prato incolto intrappolato dai recinti del parco, in cui ancora dimora qualche pino superstite. Sicuramente, saranno necessari anni prima che la vegetazione riacquisti il suo antico vigore e torni a offrire rifugio alla fauna locale e fresca ombra ai cittadini. Il cantiere è stato duramente criticato nei giorni scorsi dagli esponenti di “Radici in Comune”, la lista civica ambientalista a sostegno del candidato sindaco di centrosinistra Carlo Costantini. Secondo i contestatori, i lavori sono partiti senza alcun controllo adeguato, con il rischio che i bulldozer arrechino ulteriori danni alle piante, calpestando i giovani pini che stanno sbucando dal terreno. «Ci vediamo l’8 e il 9 giugno - è la risposta del sindaco uscente Carlo Masci - perché si tratta di una lista che si candiderà contro di me: sono in piena campagna elettorale. Gli esperti ci hanno detto che avremmo dovuto aspettare due stagioni vegetative prima di ripulire lo spazio che era stato aggredito dal fuoco. Nel frattempo, abbiamo conservato circa 200 piantine recuperate nella pineta che serviranno a integrare quelle sopravvissute al rogo. Per quanto riguarda la legna accatastata, sarà smaltita a norma di legge».

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Nel frattempo, il Comune ha recentemente acquisito l’area incolta lungo via d’Avalos che sarà presto aperta al pubblico. Per rendere la pineta maggiormente fruibile, inoltre, sono in programma due visiti guidate per cittadini non udenti a cui, tramite il linguaggio dei segni, saranno illustrate le ricchezze della Pineta Dannunziana e delle sorgenti del fiume Pescara. «La riserva è non più solo il polmone verde della città, ma anche un luogo di rilevanza culturale a disposizione di turisti e visitatori – spiega l’assessore al verde pubblico Gianni Santilli –. È il senso della convenzione tra l’amministrazione comunale e la cooperativa “Il Bosso” che già dal giorno di Pasquetta ha accolto quanti hanno voluto partecipare a visite guidate». Le visite dedicate ai non udenti si terranno il 21 aprile e il 19 maggio.

Giuseppe D’Intino

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Il Messaggero