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Lo spiazzo che separa le due corsie di via Pantini sembra una falegnameria. Qui, infatti, da qualche giorno sono accatastati decine di tronchi, su alcuni dei quali sono ancora ben visibili i segni del fuoco. Dopo il devastante incendio del primo agosto 2021 che ha profondamente segnato la Pineta Dannunziana, sono attualmente in corso i lavori per ripristinare il polmone verde di Pescara. I tronchi ordinatamente disposti lungo via Pantini provengono dal comparto adiacente della pineta, quello nei pressi dello svincolo a trombetta della circonvallazione. Era stata proprio quella la zona che ha ricevuto i maggiori danni del fuoco, perché, in base a quanto accertato dagli investigatori, l’incendio è stato innescato nella parte sud del parco. Così, un’area che era sempre stata verde e rigogliosa, negli ultimi anni era diventata uno spazio inaccessibile, vegliato da inquietanti alberi neri e scheletrici. Su indicazione degli agronomi, infatti, non sarebbe stato corretto intervenire coi mezzi pesanti in un periodo troppo ravvicinato alla catastrofe.
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IL PANORAMA
Oggi, quella stessa area appare vuota, una sorta di prato incolto intrappolato dai recinti del parco, in cui ancora dimora qualche pino superstite.
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Nel frattempo, il Comune ha recentemente acquisito l’area incolta lungo via d’Avalos che sarà presto aperta al pubblico. Per rendere la pineta maggiormente fruibile, inoltre, sono in programma due visiti guidate per cittadini non udenti a cui, tramite il linguaggio dei segni, saranno illustrate le ricchezze della Pineta Dannunziana e delle sorgenti del fiume Pescara. «La riserva è non più solo il polmone verde della città, ma anche un luogo di rilevanza culturale a disposizione di turisti e visitatori – spiega l’assessore al verde pubblico Gianni Santilli –. È il senso della convenzione tra l’amministrazione comunale e la cooperativa “Il Bosso” che già dal giorno di Pasquetta ha accolto quanti hanno voluto partecipare a visite guidate». Le visite dedicate ai non udenti si terranno il 21 aprile e il 19 maggio.
Giuseppe D’Intino
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