Una discussione animata, sfociata in una decisione tragica, quella di appiccare l'incendio a un'abitazione. Un uomo, non riuscendo a fuggire, ha perso la vita. Il fatto si...
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Poco dopo le 21 di sabato in vicolo Barilotto alcuni testimoni hanno riferito di avere ascoltato provenire da un’abitazione le urla di un litigio. Poco dopo al 113 è giunta una telefonata anonima che segnalava un incendio al civico 10. Sul posto sono subito giunti i vigili del fuoco, che hanno iniziato le operazioni di spegnimento insieme alla Squadra Volante, diretta da Giuseppe Migliacci. Dalle testimonianza, gli agenti della Mobile, guidati da Antonella Maiali, hanno individuato cinque persone, tra cui Di Giambattista. Soccorsa anche una donna che aveva inalato il fumo, senza conseguenze. La drammatica scoperta, però, è stata fatta quando le forze del'ordine sono entrate al piano terra. Tra i mobili dati alle fiamme è stato scoperto il corpo di un uomo, ormai privo di vita.
L’attività investigativa della Mobile si è subito concentrata sul 26enne, pregiudicato, che già in passato era stato coinvolto in liti violenti e aggressioni, tra cui alla stazione di Rieti e in altri episodi anche a L’Aquila e a Terni. La lite sembrerebbe originata da futili motivi: in un primo momento era sembrato che al centro ci fosse un problema legato al mancato pagamento dell’affitto mentre altre testimonianze indicherebbero la causa in un litigio per situazioni sentimentali. Il giovane è stato portato nel carcere reatino di Vazia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero