Il vigile urbano la molesta, lei fugge a sirene spiegate sull'auto di servizio

Il vigile urbano la molesta, lei fugge a sirene spiegate sull'auto di servizio
Per fuggire dal comandante dei vigili urbani che avrebbe tentato approcci sessuali, non si era fatta alcuno scrupolo nel salire nella macchina di servizio chiudersi dentro e...

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Per fuggire dal comandante dei vigili urbani che avrebbe tentato approcci sessuali, non si era fatta alcuno scrupolo nel salire nella macchina di servizio chiudersi dentro e fuggire in direzione del centro paese con tanto di lampeggianti accessi. La singolare vicenda giudiziaria penale discussa ieri all'Aquila ha come protagonista F. S., di 63 anni, all’epoca dei fatti comandante della polizia municipale di un Comune della zona. Ieri mattina l’avvocato Tommaso Colella, che rappresenta la famiglia della 27enne, parte offesa, si è costituito chiedendo per l’imputato la condanna al risarcimento della somma di 40 mila euro per i danni soprattutto psicologici patiti per la brutta vicenda, nata a quanto pare con una scusa: la foratura di uno pneumatico della macchina di servizio del comandante.


L’uomo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, si sarebbe recato in divisa presso l’officina meccanica del papà della giovane, chiedendo aiuto per l’imprevisto. Con l’auto privata, insieme alla figlia del meccanico, il comandante dei vigili urbani avrebbe raggiunto il luogo in cui la macchina di servizio risultava incidentata. Qui una volta che la ragazza avrebbe appurato che la gomma era semplicemente sgonfiata e non bucata, sarebbe stata improvvisamente fatta oggetto delle avances dell’uomo che stando al capo di imputazione avrebbe afferrato le braccia nel tentativo di baciarla e nell’atto della giovane di divincolarsi dalla presa dell’uomo, le avrebbe palpeggiato i seni. Così, sconvolta, la ragazza è poi salita sulla macchina di servizio e con i lampeggianti accesi ha percorso a velocità sostenuta il tratto di strada che la separava dal padre, facendosi notare anche da diversi testimoni che sono stati indicati a comparire dalla Procura per raccontare tale aspetto non secondario ma anche su altre circostanze. Il processo è stato aggiornato al mese di marzo del nuovo anno.
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Il Messaggero