Era un manager di successo, in un'azienda di prestigio, senza nessun problema economico. Alle spalle un matrimonio, finito anni fa, il tempo necessario per rimarginare le...
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E' un giallo la morte di Luca Bompensa, 48 anni, che si è buttato nel vuoto, verso le 2.50 dell'altra notte, dal "salto" sulla A14, tra Silvi e Pineto. «Chiedo scusa a tutti». Così avrebbe iniziato la sua lettera Bompensa, scritta di proprio pugno e ritrovata dagli agenti della Polizia stradale nel sedile del passeggero della sua auto, una Bmw X1, con le chiavi lasciate inserite nel cruscotto. Stando a quando apprende, nel manoscritto non parla mai di suicidio, lo lascia solo trapelare tra le righe. E soprattutto non dà nessuna spiegazione del perché ha compiuto gesto estremo.
Originario di Montesilvano, ma da anni residente e Milano dove lavorava come manager per un’importante multinazionale, stava tornando da capoluogo lombardo a Montesilvano per riabbracciare i suoi famigliari che non vedeva dalla festività natalizie a causa del lockdown. Di solito tornava ogni paio di mesi. Ma dove purtroppo non è mai arrivato. Ad una manciata di chilometri dalla meta, ha fermato la sua auto, scavalcato il guardrail e si è lanciato nel vuoto. Un salto nel mistero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero