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L'AQUILA In copertina si scorge un’Aquila reale che raccoglie e riporta in alto le scie tricolori di “Aquile d’acciaio”, immagine assai eloquente della forza del rapace e quanto mai simbolica, scelta dall’autore del libro Giovanni Consalvi, classe 1942, aquilano nativo di Pedicciano di Fagnano Alto, che ha esercitato la professione di chirurgo prima nel pubblico e poi nel privato fino al 2010, anno del suo pensionamento. Numerose sono le sue pubblicazioni sul rapporto cervello-mente, tra di esse: “Manuale di neuroscienza cognitiva” e “Apocalisse Maya 2012: fine di questo mondo-Alzheimer e principio di un nuovo mondo intelligente?”.
Giovanni Consalvi, il 21 novembre scorso, in occasione della diciottesima edizione del premio letterario internazionale “Lago Gerundo”, organizzato dall’assessorato alla cultura del comune di Paullo (Milano) e dall’associazione culturale “Frontiera” - Accademia di Teatro e Musica, nella Sezione “Ambrogio da Paullo” per la saggistica, ha ricevuto il “Premio Neuroscienze” per il volume “Genesi ed evoluzione delle conoscenze nel regno animale” (ontologia animale e umana) di Europa Edizioni, 2019.
«L’Autore non è uno scienziato- scrive nella “recensione-motivazione” del premio il professor Vincenzo Iannuzzi - nel significato di sperimentatore galileiano, è un medico filosofo, studioso esegeta di neuroscienze ma tanto dotto che si può permettere di fare le pulci ad alcuni grandi della scienza, verso i quali ha peraltro grande rispetto e venerazione e prenderli in castagna. È così profondo e di ampia cultura storico-filosofica che riesce a trovare i collegamenti e le dissonanze tra alcuni grandi della scienza tra le più varie epoche storiche. Il tutto con una documentata e rigorosa citazione bibliografica e scientifica che rasenta il maniacale. Si avvale di un ricco e vario corredo lessicale in neuroscienze, filosofia e biologia che lascia al lettore, anche addetto ai lavori, l’imbarazzo dell’ulteriore approfondimento e della ricerca. Come si è ben rappresentato nel frontespizio, è come l’aquila reale che raccoglie in basso i colori delle frecce tricolori cioè i risultati di alcuni grandi della scienza animale che volano in alto, vuoi per evitare che si disperdano, vuoi per dare loro ulteriore vigore, vuoi per differenziarsi dai dotti boriosi accademici attuali che, secondo lui, non fanno loro onore. Estrinseca un’ininterrotta e ricchissima sequela di chiose erudite ed intriganti, sempre precise e puntuali che, a prescindere dalla valenza, pur indubbia, del filo conduttore del testo, rendono la lettura interessante e culturalmente arricchente anche per gli addetti ai lavori. È raro reperire nelle librerie un testo di esegesi sulle neuroscienze così ricco di contenuti e così ben documentato come questo».
Sabrina Giangrande Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero