All'Aquila la mostra dei "Gatti matti", artisti di strada bambini

Un particolare della mostra alla fermata del bus
L'AQUILA L’arte di strada ti sorprende all’improvviso, può durare all’infinito, apparire e scomparire. Com'è accaduto, a un certo punto...

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L'AQUILA L’arte di strada ti sorprende all’improvviso, può durare all’infinito, apparire e scomparire. Com'è accaduto, a un certo punto dell’esistenza, che un uomo, pensando di essere arrivato al capolinea si fermi, temendo di non avere vie d’uscita. Fortunatamente per Domenico non era arrivato il suo momento e così inizia a considerare che tutto quello verrà, sarà accolto come un dono, nel suo caso doppio, Francesco e Ginevra.

«Era solo una delle tante fermate che ci sono in un percorso - racconta Domenico il papà dei due bambini- proprio come questa nella quale vogliono fare la loro mostra».
Francesco e Ginevra, rispettivamente di 9 e 7 anni sono nati all’Aquila e frequentano regolarmente la scuola elementare, ma nella loro mente si è materializzata un’idea sorprendente nella quale si è lasciato trascinare il loro papà. Due piccoli artisti che si definiscono “Gatti matti”, che a loro modo vogliono lasciare un segno.

«Papà lo facciamo? Papà giochiamo? - interrogano Francesco e Ginevra - papà anche Banksy lo ha fatto! Papà sono diciotto!» Spesso Domenico non riesce a capire cosa i figli gli chiedono: «allora li guardo con gli occhi di un papà innamorato e sorridendo rispondo: si lo facciamo!»

«Qualche giorno fa siamo passati davanti a una fermata degli autobus dell’Aquila, - spiega Domenico- e i miei figli mi hanno chiesto di organizzare una mostra lì, nel giorno della festa del papà e intendono attaccare i loro diciotto disegni direttamente sulle vetrate della fermata dell’autobus».

E' così è stato! Le diciotto opere sono state esposte sulle vetrate della fermata degli autobus e tutte sono state donate ai passanti. «Diciotto opere - precisa Domenico- in omaggio ai più grandi artisti della Street Art mondiale e raffiguranti al contempo, un gatto». Le opere si aggiungono a tante altre già diffuse in città e raffiguranti sempre gatti. Opere diffuse anche attraverso i canali social.

«Il progetto artistico- spiega il padre- “erano 4 gatti” nato dalla curiosità dei bimbi che li ha portati a associare la figura di re gatto (uno dei mascheroni delle 99 cannelle) ai famosi ratti di Banksy».
Il misterioso artista britannico, considerato tra i maggiori esponenti della Street Art, negli anni scorsi, lanciò una provocazione. Banksy utilizza il ratto, in pieno stile “Street Art” per denunciare la società moderna e diffamare i membri della nostra comunità. Infatti nel suo libro “Wall and Piece”, Banksy scrive: “Se sei sporco, insignificante e non amato allora i ratti sono il modello supremo”.

Se come dice Banksy “ci sono troppi ratti”, occorre che i gatti inizino a darsi da fare e da qui l’idea dei due artisti, era contribuire alla causa.

«A noi non piace sentirci dire: “quando sarai grande” - concludono i Bros- perché è un tempo troppo lontano. Magari qualcuno ci dirà: “ma allora siete grandi!” Senza fretta, non c’è mai una data precisa per smettere di essere bambini. Anzi, speriamo di non smettere mai».

Sabrina Giangrande

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Il Messaggero