Lui teramano, la fidanzata russa: la guerra impedisce loro di vedersi. Appuntamento a Istanbul

Lui teramano, la fidanzata russa: la guerra impedisce loro di vedersi. Appuntamento a Istanbul
Quando è Vladimir Vladimirovic Putin a dettare l'agenda degli innamorati, compreso il rendez-vous atteso da anni, capita che la coppia italo-russa debba ripiegare in un...

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Quando è Vladimir Vladimirovic Putin a dettare l'agenda degli innamorati, compreso il rendez-vous atteso da anni, capita che la coppia italo-russa debba ripiegare in un paese grato all’ex funzionario Kgb per poter continuare la loro liaison che in questi ultimi mesi è diventate anche un po’ dangereuse. Da anni, e precisamente dal 2018, anno in cui si sono conosciuti su di una chat, il teramano Giovanni e la russa Ludmilla si sono sempre incontrati tra San Pietroburgo, nella lunga Prospettiva Nevski, dove Dostoevskij ambientava i suoi delitti, e nelle arcinote mete dell’amore italiane: Firenze, Venezia, Roma, come da libello letterario d’altri tempi. Una volta lui, l’altra lei, erano a sconfinare dal proprio suolo patrio. Questa volta, visti i venti di guerra, s'erano dati appuntamento in Finlandia, nella terra dei laghi, ad Helsinki: ma la virata del premier Sanna Marin verso la Nato ha scombussolato tutti i piani.



Non resta allora che vedersi ad Istanbul, il paese che ha ancora buoni rapporti con la Russia e che sta cercando di appianare i diverbi con l’Occidente, dalle rotte del grano in poi. L'appuntamento quindi è alla moschea blu, per il 5 agosto. Covid permettendo, perché resta anche quest’incognita a gravare sui due piccioncini un po’ agé. Giovanni, 56 anni, abita in una frazione attorno al capoluogo, lavora in un ente della città e la sua vita sentimentale, per intensità, si è tutta concentrata negli ultimi anni, con Ludmilla. È stata subito passione sfrenata, tant’è, racconta, che per agevolare ulteriormente gli approcci si è concentrato sulla tv a studiarsi i film in lingua inglese sottotitolati in italiano.


Sfoglia giornali inglesi e segue anche musica anglosassone dai classici Led Zeppelin e Doors fino ai rapper dei giorni nostri. Ludmilla, 53 anni, di Volgograd, ex Stalingrado, è ricercatrice informatica dagli occhi verdi e folta capigliatura nera. L'appuntamento, tanto atteso giunge dopo due anni di Covid e di difficoltà ad incontrarsi, anche se, dice Giovanni, ci si telefona quasi ogni sera con Whatsapp, anche attraverso la modalità video. Dal 24 febbraio è un gran parlare di guerra, e non di operazione militare speciale. “Ludmilla - spiega il teramano - non è d’accordo con il suo presidente. Lei che da generazioni ha in famiglia i comunisti di un tempo, duri e puri, ricevendo insegnamenti ancorati alla vecchia Urss, non gradiscono gli atteggiamenti imperialistici da Zar di Putin, che tra l’altro ha impoverito sempre più i Russi, arricchendo solo un’infima parte di suoi compatrioti. Ma il clima di poca benevolenza verso gli ultimi eventi bellici è diffuso nella sua città, soprattutto tra i giovani, non tanto nella profonda Russia, quanto invece nei centri più occidentalizzati, come Mosca e San Pietroburgo e nella sua città. In tempi non sospetti lei già mi ammoniva sulla pericolosità del dittatore che ha fatto fuori diversi avversari politici ricorrendo pure a sostanze radioattive”. Giovanni sta cercando di insegnarle qualche parola di italiano ma non è facile. “Lei è diversa da molte nostre donne – aggiunge il teramano –: affronta tutte le cose e gli argomenti con estrema calma, con molta tranquillità e perfino lucidità, qualità queste che mi ero scordato di vedere nelle mie compatriote”. L'appuntamento è dunque per il 5 agosto, alla moschea blu di Istanbul. “Covid permettendo”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero