Resta gravissimo il bimbo ustionato, al momento del dramma la mamma non era in casa

Resta gravissimo il bimbo ustionato, al momento del dramma la mamma non era in casa
Restano gravissime le condizioni di salute del bimbo di 3 anni rimasto ustionato l’altro ieri all’ora di pranzo a Lanciano, insieme alla sorella di 14 anni. Il...

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Restano gravissime le condizioni di salute del bimbo di 3 anni rimasto ustionato l’altro ieri all’ora di pranzo a Lanciano, insieme alla sorella di 14 anni. Il piccolo, che compirà 3 anni il 2 agosto, ed ha un fratello gemello che era in poltrona, è ricoverato al policlinico Gemelli di Roma dove è in terapia intensiva, intubato. I medici lo hanno indotto in coma farmacologico per lenire il fortissimo dolore. Gli è vicina la mamma M.I., 40 anni, straziata per quanto accaduto al suo piccino. Tutti sperano che ce la faccia a reagire e superare la crisi dovuta a ustioni in tutto il corpo, dal primo al terzo grado.


Il bimbo ha avuto un ritorno di fiamma dal piano cottura della cucina dopo, verosimilmente, aver spruzzato una bottiglietta di alcol o altro liquido infiammabile. Sarà l’esito scientifico a stabilire l’esatto prodotto. In cucina, nella piccola abitazione a pian terreno di un palazzo a piazza San Lorenzo, c’era pure un accendigas e non è chiaro se il bimbo l’ha usato. Migliorata la sorella ricoverata a Pescara, ustionata ad arti e piedie. La ragazza, 14 anni lo scorso gennaio, è in dimissione. Sarà sentita dalla polizia perché è assolutamente necessario ricostruire l’accaduto.

Nulla è chiaro sulla dinamica quando le fiamme hanno avvolto come una torcia il bimbo e ferito la sorella accorsa da un’altra stanza a bloccargli il fuoco da dosso. La polizia ha rimesso un primo rapporto al procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio che sta verificando se sussiste l’ipotesi di abbandono di minore. «La mamma è uscita un paio di minuti per gettare nel bidone della spazzatura, nel vicino largo S. Giovanni, la busta con pannolini sporchi – dice la signora Maria -. Tutto è accaduto in un attimo. Abbiamo sentito grida lancinanti e in molti siamo accorsi a vedere cosa fosse successo e prestare soccorso. Una disgrazia improvvisa. Davvero brave persone». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero