Gran Sasso, il tunnel non chiude: manca solo l'annuncio ufficiale

Gran Sasso, il tunnel non chiude: manca solo l'annuncio ufficiale
L’annuncio di revoca della chiusura del traforo del Gran Sasso, prevista per domenica 19 a mezzanotte, potrebbe arrivare oggi. La concessionaria delle tratte autostradali...

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L’annuncio di revoca della chiusura del traforo del Gran Sasso, prevista per domenica 19 a mezzanotte, potrebbe arrivare oggi. La concessionaria delle tratte autostradali A24 e A25 ha atteso che nella giornata di ieri il Mit, nella persona del capo di Gabinetto Gino Scaccia (peraltro teramano di adozione viste le docenze universitarie) informasse sindaci, parlamentari ed enti locali dell’intesa praticamente raggiunta l’altro giorno a Roma. Mancano solo dettagli, ovvero alcuni ok e la definizione particolareggiata del piano, ma il sospiro di sollievo appare davvero dietro l’angolo, salvo inattesi irrigidimenti dell’ultimissima ora.


L’accordo si articola in più punti, tutti con l’obiettivo di sollevare Strada dei Parchi dal rischio di reiterazione del pericolo di inquinamento ambientale, ipotizzato dalla Procura di Teramo, ma anche di arrivare alla messa in sicurezza dell’intero sistema. L’idea è coinvolgere più soggetti, anche nel reperimento delle risorse necessarie, quantificate in 172 milioni dalla stima fornita dalla commissione tecnico-istituzionale voluta dalla Regione nella scorsa legislatura. Il Ministero dell’Ambiente per la potabilizzazione delle acque, l’analisi e il monitoraggio dei dati; il Miur per la messa in sicurezza dei laboratori Infn; il Mit per i lavori necessari a isolare le autostrade dalla falda.


Punto nodale resta la nomina di un commissario con pieni poteri, compresi quelli relativi alla gestione ordinaria della galleria, come chiede esplicitamente SdP. Un provvedimento che dovrebbe arrivare nell’ambito della conversione del decreto “Sblocca Cantieri”. Se i tempi fossero lunghi, però, resta sempre disponibile la carta di riserva, ovvero il coinvolgimento della Protezione civile. Infine la società pare intenzionata a varare altre misure di gestione del traffico, in modo da dimostrare alla Procura di non aver perseverato nel presunto atteggiamento omissivo: ulteriori limiti di velocità per il trasporto delle merci, mantenimento delle distanze di sicurezza tra camion, potenziamento del servizio di pronto intervento delle squadre di emergenza. Elementi di garanzia che dividerebbero il “peso” della questione, consentendo di mantenere la galleria aperta e regolarmente funzionante. La condivisione c'è, manca l'assunzione ufficiale degli impegni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero