OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L’AQUILA – La notte, è il caso di dirlo, non porta alcun consiglio. Anzi. Le ore che precedono la prima seduta del consiglio della dodicesima legislatura e il varo della giunta sono contrassegnate da tensioni e trattative frenetiche. In un clima paradossale: di qui l’aula “Sandro Spagnoli” vestita a festa, con il fermento dell’arrivo dei consiglieri, delle autorità e degli ospiti. Nel “transatlantico” e negli uffici ai piani alti, invece, vanno in scena summit urgenti e concitati. C’è persino qualche assessore in pectore che, smartphone all’orecchio, tratta nervosamente sulle deleghe a voce alta, senza curarsi troppo dello spettacolo.
In questo clima, la notizia principale si materializza con il clamoroso ribaltone tutto interno a Forza Italia. Lorenzo Sospiri non è convinto dell’ingresso in giunta (si dice che vorrebbe altre deleghe rispetto a quelle paventate o il ruolo di vice presidente dell’esecutivo), che pareva cosa ormai blindata e allora punta deciso sulla conferma sullo scranno più alto dell’assemblea che sembrava destinato all’aquilano Roberto Santangelo. Il coordinatore degli azzurri, Nazario Pagano, riunisce il gruppo in gran fretta e, di fatto, prende atto del cambio in corsa.
GLI ALTRI FRONTI
Anche in casa Lega le ore della vigilia sono caldissime. E anche in questo caso il coordinatore regionale, Luigi D’Eramo, è costretto alla mediazione. Nella notte non arrivano controproposte rispetto alla richiesta di due caselle nell’esecutivo e il quadro, che aveva spinto il partito a ipotizzare anche un appoggio esterno, non muta granché: un solo posto (in giunta) disponibile, forse - ma questo verrà sostanzialmente smentito qualche ora dopo -, l’unica mezza concessione è il congelamento della nomina legata al sottosegretario, per la quale comunque l’azzurro D’Amario resta in pole position, ma che la Lega considera ancora in discussione. Sarà questa la partita più importante che si giocherà nei prossimi giorni, insieme a quella delle tante nomine negli enti collegati e nelle società partecipate.
Carroccio, insomma, diviso tra Emanuele Imprudente, che alla fine la spunta e Vincenzo D’Incecco, che chiede spazio per il fronte pescarese anche alla luce delle imminenti elezioni amministrative. Il sottosegretario D’Eramo lascia L’Aquila e parte per la Basilicata senza assistere al primo consiglio regionale. Prendendo sostanzialmente atto della conferma di Imprudente, sia alla vice presidenza della giunta che come assessore all’Agricoltura e all’Ambiente. Nessuna sorpresa, invece, sul fronte Fratelli d’Italia dove, secondo indiscrezioni, solo Tiziana Magnacca chiede qualche delega più pesante, senza ottenerla.
I TEMI
E allora Mario Quaglieri conferma Bilancio, Aree Interne, Patrimonio e Personale; alla Magnacca vanno Attività produttive e Lavoro; a Umberto D’Annuntiis Trasporti, Mobilità, Lavori pubblici e Infrastrutture. Confermata l’uscente Nicoletta Verì alla Sanità, come assessore esterno in quota lista Marsilio. Infine Forza Italia: a Santangelo vanno Formazione, Ricerca e Università, Istruzione, Sociale, Edilizia scolastica, Cultura. Le restanti deleghe sono assunte dal governatore Marco Marsilio che, però, annuncia una ridistribuzione nei prossimi giorni non appena sarà chiarita la questione del sottosegretario. Dei sei nuovi assessori quattro sono stati confermati e con le stesse deleghe anche se D'Annuntiis nel precedente mandato è stato sottosegretario alla presidenza della Giunta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero