Covid, 17 positivi alla Piccola Opera: disposti 300 tamponi

Covid, 17 positivi alla Piccola Opera: disposti 300 tamponi
«La ASL ha comunicato la positività al tampone da Covid-19 di 17 utenti di una struttura socio-sanitaria presente sul nostro territorio, per un totale di 22 nuovi...

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«La ASL ha comunicato la positività al tampone da Covid-19 di 17 utenti di una struttura socio-sanitaria presente sul nostro territorio, per un totale di 22 nuovi positivi. L’allarme è scattato quando nel documento è stato rivelato che “ci sono 17 utenti di una struttura socio-sanitaria presente sul territorio”». E’ il centro di riabilitazione della Picccola Opera, costituisce la parte più ampia della casa di Giulianova, accoglie pazienti affetti da patologie fisiche, psichiche e sensoriali ed è accreditato e autorizzato all’esercizio dell’attività sanitaria in regime di riabilitazione estensiva ex art. 26 della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Le prestazioni giornalmente erogate sono 100 residenziali, 100 semiresidenziali; 30 ambulatoriali e 10 domiciliari.

 

 

I diciassette positivi sono ospiti della Piccola Opera Charitas ed è arrivata la conferma anche dal direttore Mimmo Rega che ha attivato tutti i protocolli previsti in questi casi mentre il sindaco Jwan Costantini ha chiesto a Giandomenico Pinto, responsabile della Asl della Medicina territoriale di procedere subito all’effettuazione di 300 tamponi che possano interessare non solo gli utenti ma anche il personale a tutti i livelli, anche se, come è stato sottolineato, tutti erano stati già precedentemente sottoposti a tampone, compresi anche chi veniva a visitare i parenti. La direzione della Poc fa presente che «si tratta di pazienti asintomatici o ipo-sintomatici che comunque già da giorni erano stati cautelativamente isolati e gestiti come da normativa e protocolli, a seguito di test eseguiti su iniziativa della Fondazione. Inoltre, motivo evidente di assoluta tranquillità anche per il tessuto cittadino, già da tempo era stata presa l’iniziativa di chiudere in una sorta di “bolla” l’intera struttura , in modo da eliminare qualsiasi contatto con l’esterno». Marsilio oggi decederà quale ospedale, oltre quello di Teramo e l’ospedale Covid di Pescara dovrà far fronte alla nuova energenza.

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Il Messaggero