Una zappetta e molte mani hanno, in poche ore, abbellito uno spazio dello spartitraffico di Giulianova, in viale Di Vittorio, con verde e fiori. Giardinaggio come disobbidienza...
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«Da alcuni commenti si evince - prosegue la Casaccia - che sarebbe bello poterlo fare nei vari quartieri di Giulianova, ma bisognerebbe mettere in moto la macchina della burocrazia. Per estremo chiarimento dichiaro che è stato fatto per denunciare una mancata risposta che poteva essere anche negativa, ma almeno c’era. Democrazia partecipativa e Cittadinanza attiva non devono restare solo sulle pagine di un regolamento ma devono avere gambe, braccia e teste».
Ecco cosa accaduto. Come cittadina Patrizia Casaccia aveva inoltrato domanda, 9 mesi fa, per un progetto di cittadinanza attiva. Chiedeva la rimozione di una plancia, dove vengono affissi, soprattutto, manifesti mortuari, che si trova nello spartitraffico di cui ci si vuole prendere cura. Da tempo attendeva una risposta e, nonostante vari solleciti agli assessori interessati, al sindaco, ai tecnici dell’ufficio tecnico, non riusciva a venirne a capo. «Preciso - continua Casaccia - che mai nessuno ha detto che non si può fare. Anzi, ci sono state varie promesse, verbali, in senso positivo. Ma si sono rimbalzati il problema (loro non mio) affinché mi stancassi di portare avanti il progetto. Ma non è stato così, c’è stata una forma di disobbedienza civile che si fa, di solito, per protestare contro una legge ingiusta. Questa è diversa perché si fa per protestare la mancata applicazione di un regolamento giusto ma non utilizzato. L’approvazione del regolamento sulla cittadinanza attiva, a Giulianova, segna una svolta senza precedenti, è unica in tutta la provincia di Teramo. Si tratta di un regolamento proveniente dalla riflessione dei comitati di quartiere cittadini, trasformatasi in una proposta formale consegnata all’Amministrazione comunale» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero