Muore nel giorno della condanna: addio al geometra Giuseppe Cantagallo

Muore nel giorno della condanna: addio al geometra Giuseppe Cantagallo
È morto nel giorno in cui un giudice di Pescara l'ha condannato a due anni per una tentata estorsione al senatore Luciano D'Alfonso in relazione all'incompiuta...

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È morto nel giorno in cui un giudice di Pescara l'ha condannato a due anni per una tentata estorsione al senatore Luciano D'Alfonso in relazione all'incompiuta strada pennese Mare-monti. Il geometra Giuseppe Cantagallo aveva 76 anni ed era da tempo malato: si è spento in una stanza dell'ospedale di Cles, nel Trentino, dove si sono celebrati i funerali. La concomitanza dei fatti, condanna e decesso, ha suscitato un certo clamore a Penne dove il professionista era piuttosto conosciuto.

Per tanti anni vicino politicamente a Lucio Marcotullio e di conseguenza a Luciano D'Alfonso, Cantagallo riteneva di essere stato beffato, nel senso che non vide alcun compenso per il suo lavoro tecnico affidatogli a suo tempo dalla Provincia governata da D'Alfonso. Quel tratto stradale è rimasto incompiuto dopo che nel 2008 la Forestale diretta da Guido Conti appose i sigilli su ordine del giudice in quanto invadeva la fascia protetta del lago pennese.

La vicenda risale al novembre del 2017 quando Cantagallo avrebbe dovuto deporre, in qualità di testimone chiave dell'accusa, nel processo sulla mancata realizzazione della strada che vedeva D'Alfonso ai tempi presidente della Provincia imputato, poi assolto perché il fatto non sussiste. Il geometra inviò una e-mail a D'Alfonso, chiedendo 130mila euro in cambio della sua rinuncia a testimoniare. Ma D'Alfonso ha segnalato tutto alla Procura.
 

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Il Messaggero