PINETO Hanno coronato il loro sogno: si sono sposanti davanti ad un prete della Chiesa cattolica ecumenica, non proprio quella ufficiale, "di Stato", «ma va bene lo stesso»...
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Si sono conosciuti in una gelateria di Francoforte il 28 gennaio del 1965 e da allora non si sono più staccati: «Con alti e bassi ma siamo andati avanti senza mai metterci le corna ed era pure possibile perché da giovani eravamo davvero dei bei ragazzi». Hanno festeggiato il loro solido amore in un ristorante nelle vicinanze di Atri dinanzi al presidente e vicepresidente nazionale dell'Arcigay, al sindaco di Pineto Robert Verrocchio, che ha portato la torta, e ad amici e conoscenti, «dopo la messa di San Gabriele» ci tiene a precisare Bruno. Il loro primo desiderio è stato quello di vedere un giorno uno Stato che riconosca appieno i loro diritti, senza vivere come cittadini di secondo livello: «Abbiamo una pensione piccola, di 500 euro e, facendo le corna, ci farebbe comodo quella di reversibilità alla quale però non abbiamo diritto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero