Furti a ripetizione in questi giorni in alcuni cimiteri dei Comuni della Val Vibrata. Soprattutto a Corropoli, dove il fenomeno della profanazione delle tombe e delle tante...
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I ladri prelevano di tutto, anche i fiori messi sulle tombe dai parenti dei defunti; fiori costosi, evidentemente riciclabili. Nella tomba di un noto imprenditore edile di Corropoli, la figlia, A. T., ha avuto la triste sorpresa di non aver ritrovato i fiori - una bella composizione con anche delle orchidee- che aveva posto all’interno della tomba di famiglia poche ore prima della scoperta del furto. Ma nel mirino dei ladri che entrano incuranti dei controlli nel camposanto ci sono stati pure grondaie di discalamento di rame in varie cappelle e tanti oggetti da cui ricavare un piccolo utile. Piccoli furti dettati, si ritiene, più che dal dispetto, dalla disperazione, che però stanno indignando i parenti dei defunti che non ritrovano gli oggetti portati al cimitero. Prese di mira anche le lampadine votive. «Anche nella mia tomba di famiglia - aggiunge il professor Umberto Pompilii- hanno staccato una decorazione in ceramica raffigurante “la Pietà”. E nel mio blog atti vandalici e furti vengono segnalati anche nella vicina Nereto. Segno di un degrado sul piano civico da far rabbrividire tutte le persone che hanno a cuore il rispetto delle strutture sacre, come è un cimitero, luogo di riposo eterno».
Nei giorni scorsi ruberie sono state rimosse all’interno del camposanto di Tortoreto. Colpa dei ladri? A chi ha chiesto lumi sulla scomparsa di una immagine sacra posta davanti ad un loculo di un familiare gli addetti al cimitero hanno addotto come motivazione il Covid-19: «A causa del Covid, per paura di eventuali contagi che potrebbero portare l'immagini sacra toccata di diverse persone in sequenza». A riprova, come dicono alcuni virologi, che spesso la paura del contagio può diventare psicosi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero