Foto di rapporti sessuali tra minorenni in chat: otto mesi di reclusione a un ragazzo chietino

Foto di rapporti sessuali tra minorenni in chat: otto mesi di reclusione a un ragazzo chietino
È stato condannato a otto mesi di reclusione e duemila euro di multa, pena sospesa, per detenzione di materiale pedopornografico e non per il più grave reato che gli...

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È stato condannato a otto mesi di reclusione e duemila euro di multa, pena sospesa, per detenzione di materiale pedopornografico e non per il più grave reato che gli era stato contestato, di diffusione di immagini pedopornografiche per il quale rischiava da uno a 5 anni di carcere. Ieri D.C., 22enne teatino, era in aula quando il Tribunale ha pronunciato la sentenza che ha accolto le richieste del pm Guido Cocco della Procura distrettuale ed ha riqualificato il reato. Le immagini, che mostrano tre minorenni che hanno rapporti sessuali fra di loro, erano state diffuse attraverso una chat di Whatsapp con il nikename Touschiro, legata all'utenza cellulare intestata alla madre del giovane che, tuttavia, ha dimostrato che il telefono era in uso esclusivo al figlio.

La vicenda viene a galla dopo che il giovane teatino, all'epoca dei fatti appena 18enne, su un sito di giochi online, conosce virtualmente un ragazzo di Catania di 27 anni. I due si scambiano il numero di cellulare ed è così che il giovane siciliano su una storia di Wathsapp nota quel video pedopornografico. E sapendo che al massimo in 24 ore il video verrà cancellato, con una app del proprio telefono lo registra e si reca a denunciare il fatto ai Carabinieri della sua città.

Del video, come ha accertato una consulenza informatica dell'ingegnere Davide Ortolano, non c'è più traccia sul cellulare del ragazzo, ma in alcune chat sono rimaste frasi con cui il giovane teatino inneggia alla pedofilia. Con la sentenza di ieri il giovane è stato interdetto in perpetuo dall'ufficio attinente la tutela, la curatela e l'amministratore di sostegno e, sempre in perpetuo è stato interdetto da qualunque incarico dalle scuole di ogni ordine e grado, da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate abitualmente da minori. Per il giovane, che ieri era difeso dall'avvocato Antonello D'Aloisio, in sostituzione della collega Chiara Cerasoli, il pm Cocco ha chiesto la concessione delle attenuanti generiche, ne ha evidenziato l'incensuratezza e che si tratta dell'unico video da lui pubblicato. Insomma, la condotta ingenua di aver pubblicato un video visibile ad una cerchia di più persone, un video destinato tecnicamente a sparire nello spazio di poche ore.
 

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Il Messaggero