Controlla il telefonino della figlia di 13 anni e scopre foto hard: una condanna dopo la denuncia

Controlla il telefonino della figlia di 13 anni e scopre foto hard: una condanna dopo la denuncia
Casi di pedofilia in Frentania: ieri ultimo caso approdato dinanzi al gup Giovanni Nappi, per tentata violenza sessuale su una tredicenne, che ha inflitto la pena di un anno e 8...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Casi di pedofilia in Frentania: ieri ultimo caso approdato dinanzi al gup Giovanni Nappi, per tentata violenza sessuale su una tredicenne, che ha inflitto la pena di un anno e 8 mesi di reclusione, col rito abbreviato, nei confronti di S.M., 37 anni, originario del Molise e residente nell’atessano. Il pm Serena Rossi aveva chiesto la condanna a 2,8 anni di reclusione. Il gup ha poi ammesso il risarcimento in separata sede civile a favore della parte offesa, genitori compresi.

Secondo l’accusa formulata dalla procura di Lanciano, l’imputato, difeso dall’avvocato Antonino Cerella, che preannuncia ricorso in Appello, avrebbe messo in atto, dal 17 febbraio al 2 marzo 2018, condotte idonee, dirette e non equivoco a compiere atti sessuali con la ragazza di 13 anni, amica della figlia del suo datore di lavoro. E sul posto di lavoro, in un’azienda artigianale sangrina, l’uomo ha conosciuto la ragazza che andava a far visita all’amica. Presa confidenza l’uomo è riuscito ad ottenere il suo numero di cellulare e ha cominciato ad intrattenere con la minore conversazioni su WhatsApp. Prima arrivano le lusinghe per carpirne la fiducia, poi inizia a chiederle costantemente di inviargli foto che la ritraevano nuda o in vesti succinte, fino a ottenerle. Anche lui le invia poi le sue oscene nudità con commenti eccessivamente arditi e l’invito ripetuto per incontrarla, pure sotto casa, con il solo scopo di compiere atti sessuali.

A scoprire l’incredibile tresca è stata poi l’attenta mamma della ragazza che ha controllato il telefonino della figlia. Scoperta l’assurda vicenda la donna ha infine denunciato l’uomo costituendosi parte civile, patrocinata dall’avvocato Rinaldo Berghella. Proprio il positivo ruolo della donna, attenta e premurosa nel controllare i comportamenti della figlia, ha fatto emergere l’ennesimo e brutale caso di atti sessuali su minorenni, infarcito pure di indescrivibili molestie. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero