Follia in ambulanza, aggrediti medici e infermieri: paziente soccorso in strada rinviene e diventa una furia

Sedato dalla polizia con lo spray al peperoncino

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Stava disteso a terra, in strada, alle dieci e mezza del mattino, immobile. Lo ha notato un passante che ha immediatamente chiamato sia la centrale operativa del 118 che quella...

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Stava disteso a terra, in strada, alle dieci e mezza del mattino, immobile. Lo ha notato un passante che ha immediatamente chiamato sia la centrale operativa del 118 che quella della questura: ambulanza e volante sono arrivate praticamente in contemporanea a Rancitelli. L'uomo, 38 anni, era ancora sull'asfalto. Il personale sanitario si è avvicinato, ha provato a farlo riprendere, poi lo ha trasferito all'interno del mezzo prestare le prime cure. Quando l'uomo si è ripreso ha iniziato a gridare, insultando e minacciando il personale medico e paramedico, si è strappato dal braccio la flebo che gli era stata impiantata e ha tentato di aggredire fisicamente i soccorritori.

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Gli agenti della volante, coordinati dal dirigente Pierpaolo Varrasso, sono intervenuti per calmarlo, con non poche difficoltà: nello spazio ristretto del mezzo il trentottenne, con una corporatura importante, stava creando una situazione veramente complessa. Gli agenti hanno prima cercato di capire che cosa potesse aver provocato una reazione così violenta, poi si sono trovati anche loro nella condizione di dover fronteggiare l'aggressività dell'uomo, verbale e fisica. C'è voluto un po' di tempo per riuscire a ridurlo a più miti consigli: gli agenti hanno dovuto utilizzare anche lo spray al peperoncino. Quando sono riusciti a calmarlo lo hanno accompagnato in questura ed hanno effettuato tutte le necessarie procedure di identificazione, quindi lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per interruzione di pubblico servizio e percosse aggravate. Il trentottenne ha trascorso la giornata e la notte nella camera di sicurezza e ieri mattina è stato condotto in tribunale dove il magistrato ha convalidato l'arresto.

Una vicenda che, ancora una volta, ripropone il tema dell'aggressione a medici e infermieri che effettuano i servizi di emergenza: se ad affiancare nel soccorso il personale sanitario, l'altra mattina, non ci fossero stati gli agenti la vicenda avrebbe anche potuto prendere una piega diversa, più grave. Un rischio praticamente quotidiano. Che fa il paio con i frequenti problemi all'interno delle strutture di emergenza ospedaliere: il personale del pronto soccorso si trova spesso a dover far fronte all'aggressività di ricoverati o di persone che non accettano i lunghi tempi di attesa o che pretendono insistentemente prestazioni non dovute. Qualche mese fa, proprio per garantire maggiore sicurezza, era stato rafforzato il posto fisso di polizia che, grazie a nuove dotazioni di organico, ha esteso l'orario di servizio giornaliero ed ha coperto anche la giornata di sabato. Un servizio fondamentale non soltanto per medici e infermieri, ma per tutti i lavoratori e i pazienti che si trovano all'interno della struttura ospedaliera.

 

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Il Messaggero