Filovia di Pescara bocciata dal Tar, in fumo 6 milioni. Accolto il ricorso degli ambientalisti

A rischio anche i sessanta milioni già stanziati per gli altri due lotti dell’opera

Filovia di Pescara bocciata dal Tar, in fumo 6 milioni. Accolto il ricorso degli ambientalisti
Il Tar Abruzzo boccia la filovia di Pescara e chiude in garage i sei filobus Van Hool Exquicity costati un milione di euro ciascuno, mezzi che dal prossimo anno avrebbero dovuto...

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Il Tar Abruzzo boccia la filovia di Pescara e chiude in garage i sei filobus Van Hool Exquicity costati un milione di euro ciascuno, mezzi che dal prossimo anno avrebbero dovuto fare la spola tra Pescara e Montesilvano. Che sarebbe potuta andare male l’avevano messo in conto in Comune e in Regione a Pescara, ma trovarsi di fronte a una sentenza tanto lapidaria quanto sfavorevole ha lasciato di stucco tutti, dal governatore Marco Marsilio al sindaco Carlo Masci, fino a Gabriele De Angelis, presidente di Tua, la società di trasporto unico regionale abruzzese.

Il Tar di Pescara ha accolto il ricorso presentato dal comitato Strada parco bene comune annullando il nulla osta per la sicurezza rilasciato dal ministero dei Trasporti e fermando di fatto il progetto. Severe le considerazioni dei giudici amministrativi in alcuni passaggi: «Non esiste un interesse pubblico meritevole di tutela alla costruzione di un’opera pubblica a tutti i costi, anche in violazione delle norme di legge». Ed ancora: «Non si può autorizzare la realizzazione di un progetto e neanche giustificare il conseguente impiego di denaro pubblico se non si stabilisce prima e con certezza che tale progetto è realizzabile nel rispetto dei canoni di sicurezza previsti dalla legge». Oltre ad annullare il nulla osta ministeriale, il Tar ha perciò disposto una nuova valutazione di impatto ambientale per tutti i lotti previsti e ha chiesto la rivalutazione del Cipess sulla coerenza del finanziamento del progetto.

 

 

TEGOLA

Per l’area metropolitana di Pescara questa sentenza è una tegola pesante sul piano della mobilità e su quello finanziario. I vertici di Tua avevano disposto l’avvio dell’esercizio della filovia dal prossimo anno e in questo 2022 hanno fatto eseguire interventi di cantiere (contestati dal comitato) sulla Strada parco, l’ex tracciato ferroviario abbandonato dai treni ma ritenuto prezioso per i collegamenti extraurbani tra Pescara e la vicina Montesilvano. Strada parco che residenti e ambientalisti rivendicano come viale per bici e pedoni. Nei due lotti successivi il filobus dovrebbe raggiungere il nuovo tribunale a Portanuova, area sud della città, e poi l’Aeroporto d’Abruzzo sulla Tiburtina verso Chieti. Una infrastruttura strategica, dunque, per alleggerire le strade urbane dalle centomila auto che entrano ogni giorno a Pescara dalla provincia. Sei i filobus già acquistati, due dei quali consegnati e che questa sentenza traduce in uno spreco senza precedenti. E a maggior ragione diventano uno sperpero assurdo i 15 milioni stanziati ormai oltre vent’anni fa e investiti per il primo lotto dell’opera così come gli altri 60 milioni stanziati per le due fasi successive. Per quanto la burocrazia abbia rallentato l’iter, la filovia era pronta a decollare solo tra qualche mese. E invece.

 

 

IL SINDACO

Regione e Comune non si arrendono e annunciano ricorso al Consiglio di Stato, ma la voce del sindaco Masci tradisce profonda amarezza: «La sentenza non ci coglie affatto di sorpresa, l’orientamento del Tar era chiaro fin dalla sospensiva dell’atto del Ministero, concessa a inizio anno - ha commentato il primo cittadino pescarese -. Confidiamo nel Consiglio di Stato a cui ci appelleremo per sostenere le buone ragioni del mezzo pubblico su percorso dedicato - ha detto a caldo dopo la sentenza -. Pescara non può rinunciare a un servizio di trasporto pubblico efficiente in linea con le città più all’avanguardia d’Europa. La cosa sorprendente - è la stoccata - è che da anni il Ministero e la Tua fanno atti amministrativi per mandare avanti il progetto della filovia, che alcuni cittadini contestano per lo più per l’interesse personale di non avere il fastidio del filobus su una strada che vorrebbero solo per le bici e i pedoni, il Tar sospende i procedimenti, il Consiglio di Stato annulla quanto stabilito dal Tar, i lavori si rallentano, i cittadini pescaresi continuano a respirare il Co2».

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Il Messaggero