Porno & libertà, a Lanciano l'anteprima del regista Amoroso sull'evoluzione del sesso

Porno & libertà, a Lanciano l'anteprima del regista Amoroso sull'evoluzione del sesso
In prima regionale in Abruzzo, a Lanciano il 1 ottobre prossimo, dopo l'anteprima nazionale dell'11 giugno scorso a Biografilm Festival 2016 di Bologna, nella sezione...

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In prima regionale in Abruzzo, a Lanciano il 1 ottobre prossimo, dopo l'anteprima nazionale dell'11 giugno scorso a Biografilm Festival 2016 di Bologna, nella sezione Contemporary Lives, approda al rinnovato Ciak City

il documentario «Porno & Libertà» (Porn To Be Free) ultimo lavoro del regista lancianese Carmine Amoroso che ricostruisce, con filmati d'epoca e interviste attuali, gli anni Settanta tra pornografia, utopia e battaglie contro la censura.

All'opera seguirà, sabato primo ottobre, ore 21, un dibattito,il dj set party «Sex Machine 70's funk» a cura di
Luca Romagnoli e Marco Di Nardo della band Management del dolore post-operatorio, presenti Amoroso, il direttore della fotografia Paolo Ferrari e la produttrice Patrizia Zoratti. La pellicola resterà nella multisala fino al 5 ottobre. Tra gli interpreti del documentario Riccardo Schicchi, Ilona Staller, Marco Pannella, Lasse Braun, Judith Malina, Helena Velena, Giuliana Gamba. Presentando personalmente il film, oggi, Amoroso ha detto «il messaggio è ancora attuale visto che precipitiamo sempre più in un nuovo sistema di neo puritanesimo
e censori, con nuovi aspetti politici. Nel film ho raccontato un gruppo di ribelli, persone che allora consideravano la sessualità come fatto libero e anche la lotta contro la censura, la pornografica, senso del pudore e contro una certa liberta di espressione per essere quello che ancora siamo. Lanciano è una
città molto vivace culturalmente e mi fa un enorme piacere essere stato ospitato. Il film è in giro per il mondo ma qui in Italia c'ancora il provincialismo su certi temi.

La produzione è indipendente perchè sia la Rai che il Ministero, gli unici in Italia a produrre film, non si sono
mostrati positivi verso questi argomenti. Infine c'è la gravissima censura di Fb della pagina del film, che ci ha
costretti alla non visibilità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero