Concerto online del figlio di Ivan Graziani: «Non svendiamoci»

Filippo Graziani Concerto online del figlio di Ivan Graziani: «Non svendiamoci»
«Gli artisti musicali col Covid non si devono svendere». Parola di Filippo Graziani, figlio del compianto Ivan, che ha appena terminato nella serata di venerdì...

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«Gli artisti musicali col Covid non si devono svendere». Parola di Filippo Graziani, figlio del compianto Ivan, che ha appena terminato nella serata di venerdì scorso, il suo concerto live per i 50 fortunati spettatori verso cui, attraverso la piattaforma Zoom, il cantante ha potuto interagire ottenendo feed back rilevanti ed emozionati. Un’esperienza, la seconda nello spazio del lockdown, che ha esaltato l’intimità tra Filippo e i suoi fans, tra cui diversi anche sintonizzati da Teramo e dall’Abruzzo. I video ascoltatori che hanno seguito l’evento on line hanno pagato il prezzo del biglietto per avere questo tipo di performance molto particolare e suggestiva («c’è stato dialogo tra un brano e l’altro»), e su questo Graziani intende sottolineare come appunto dopo questo virus gli artisti non debbano svendersi.

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«Il rapporto tra artista e spettatore deve mantenere la sua dinamica che non deve essere gratuita, non credo nella gratuità totale, perché se poi regali la tua arte nessuno più paga e purtroppo tantissimi miei colleghi si sono inerpicati per questo sentiero, non è questa la strada: penso che sia meglio fare meno eventi ma con caratteristiche che rispecchino i tempi del pre-Covid». Anche perché chi ci va di mezzo, fa intendere Graziani, «sono coloro più deboli che schiacciati dalle minor pretese economiche dei grandi non avranno più spazio, nemmeno al pub».
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Nel suo concerto del 29 maggio («ero da solo con la mia chitarra») è stato supportato tecnicamente, all’interno della rassegna “Now/Everywhere Teatro, musica e danza possibili (adesso)”, da Amat. Il titolo della serata è stato: Filippo canta Ivan Graziani, che è anche il titolo dell’album uscito dal vivo nel 2011 che porta Filippo fra i cinque finalisti per la Targa Tenco come miglior interprete, incentrato sui grandi successi del padre: Pigro, Lugano addio, Monna Lisa, Firenze e Maledette malelingue risuonano in tutta la loro potenza.
L’artista, molto legato a Teramo («tornerò quanto prima almeno per una mangiata di pesce con gli amici»), chiede che ci si dia «una svegliata» e che «si proceda con prescrizioni ad hoc per andare avanti con i concerti come fanno, ad esempio, i bar con i plexigas e altro ancora: bisogna trovare subito i migliori rimedi».
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Tra coloro che invece Filippo ha chiesto che «non vengano schiacciati con lo svendersi degli artisti famosi» rientra anche Corrado Melozzi. Nato a Giulianova, da diversi anni vive ad Isola del Gran Sasso. Ha iniziato a suonare la chitarra (come Ivan e Filippo) da ragazzino alle prime messe beat del tempo. Ha eseguito concerti in tutta la regione, ma la ciliegina sulla torta sono quelli in Germania, ad Excel. Dopo l’ultima esperienza con “Piccola Orchestra Progetto” Melozzi ha chiuso l’attività con l’opera “D’Altronde”.
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Il Messaggero