Femminicidio, Mirko oggi dal giudice: «Voglio parlare»

Femminicidio, Mirko oggi dal giudice: «Voglio parlare»
Mirko De Martinis, l’uomo accusato di aver ucciso la compagna 40enne Alina Cozac, è pronto a rispondere alle domande del giudice. Questa mattina alle 10.45, il 47enne...

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Mirko De Martinis, l’uomo accusato di aver ucciso la compagna 40enne Alina Cozac, è pronto a rispondere alle domande del giudice. Questa mattina alle 10.45, il 47enne incontrerà il gip Giovanni De Rensis per l’interrogatorio di garanzia. «Sicuramente parlerà, ma vedremo se continuerà a dirsi innocente – rivela l’avvocato difensore Massimo Galasso, che ieri ha incontrato De Martinis nel carcere pescarese di San Donato dove è recluso –. Mi è sembrato sereno. In base a come andrà l’interrogatorio, valuteremo se vi sono gli estremi per richiedere gli arresti domiciliari».

L’uomo è finito dietro le sbarre nel pomeriggio di mercoledì: la misura cautelare è giustificata dal pericolo di reiterazione del reato. Secondo l’impianto accusatorio, infatti, De Martinis avrebbe agito con inquietante lucidità. Il 22 gennaio scorso, l’uomo avrebbe strangolato a morte Alina sorprendendola nel sonno. Poco dopo, è stato lui stesso ad allertare i sanitari del 118: ha chiesto soccorso per la compagna che, a detta dell’uomo, aveva avuto un malore. I paramedici intervenuti sul posto, però, non poterono fare altro che constatare il decesso della donna. Il delitto è avvenuto a Villa Raspa di Spoltore, nell’appartamento di un condominio di via Abruzzo. In un primo momento, la morte per cause naturali era apparsa credibile, seppur i magistrati avevano alcuni sospetti riguardo la richiesta di aiuto al numero di emergenza. Poi, però, il medico legale Ildo Polidoro, a seguito dell’ispezione cadaverica, ha determinato che il decesso è avvenuto per «asfissia meccanica violenta da strangolamento».

Da qui, le indagini della Procura di Pescara e del Gav, il comparto contro la violenza di genere, sono divenute più serrate e hanno condotto all’arresto dell’uomo, che sarebbe originario del quartiere San Giuseppe di Pescara. L’accusa è quella di omicidio volontario con l’aggravante di aver ucciso una convivente.

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Il Messaggero