Famiglia aggredita a colpi di mazza da baseball, arrestati tre fratelli

Famiglia aggredita a colpi di mazza da baseball, arrestati tre fratelli
Tre fratelli finiti in carcere a Lanciano, Andrea, Simone e Giovanni Melidei, la convivente di quest’ultimo, Patrizia Insolia, raggiunta dal divieto di avvicinamento alle...

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Tre fratelli finiti in carcere a Lanciano, Andrea, Simone e Giovanni Melidei, la convivente di quest’ultimo, Patrizia Insolia, raggiunta dal divieto di avvicinamento alle vittime ovvero una famiglia composta da padre, madre e figlio.

L’arresto ieri all’alba da parte dei Carabinieri della Compagnia di Ortona, con l’ausilio di una unità cinofila di Chieti, in esecuzione di un’ordinanza cautelare di 8 pagine emessa dal Gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Lucia Campo. Le indagini sono state svolte dai carabinieri della stazione di Orsogna. Per i Melidei e la Insolia, difesi dall’avvocato Roberto Serino, (lunedì si terrà l’interrogatorio di garanzia in video conferenza) le accuse sono violazione di domicilio consumata e tentata, lesioni personali, rapina, porto di una mazza da baseball e di un coltello a serramanico, danneggiamento di portoncino d’ingresso. Sono ritenuti i responsabili della violenta aggressione avvenuta il 21 marzo in contrada Barannale, una sorta di “spedizione punitiva” in due fasi, vittima l’ex marito della attuale convivente di uno dei fratelli, e i suoi genitori. 

Il blitz violento è preceduto da un sms di Andrea Melidei all’ex marito della sua convivente: «Verso le 19.30 sono a casa tua». Raggiunti a casa all’ora di cena, padre e figlio (ovvero l’ex marito della donna) vengono colpiti con la mazza da baseball, il figlio viene anche rapinato del telefono con il coltello puntato alla gola, la madre colpita alla testa con una pietra. Il padre, durante la prima incursione, esplode in aria un colpo di fucile calibro 12 ma la nuova aggressione scatta ugualmente: «In faccia mi devi sparare, non ho niente da perdere, dopo sono c...tuoi» grida verso l’uomo Andrea Melidei che, si accerterà, aveva assunto alcol e cocaina.

Alla base del violento episodio, contrasti personali ed economici fra una delle vittime e l’ex moglie, i due hanno una figlia che il padre dice di non poter vedere più da quando, due anni fa, si è separato. Mentre l’ex moglie chl lo ha querelato per violazione degli obblighi di assistenza familiare, lamentando il mancato pagamento, da aprile 2023, del contributo di mantenimento della figlia. Peraltro dopo il fatto del 21 marzo nei pressi dell’abitazione delle vittime è comparso un manoscritto inquietante, che, forse per intimidirle, in un italiano assai incerto recita “Perico di moro morto”, un cartello minatorio che per il Gip costituisce ulteriore indice del pericolo di reiterazione da parte dei fratelli Melidei. 

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Il Messaggero