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Sarà sottoposto a perizia psichiatrica Emanuele Travaglini, 28 anni di Casoli, accusato di tentato omicidio per aver falciato due pedoni lancianesi con l'auto lanciata a folle velocità sul corso Trento e Trieste a Lanciano, la mattina del 13 settembre scorso. I feriti presi in pieno e sbalzati dalla vecchia Fiat Punto sono stati Gabriele Staniscia, 78 anni, di Lanciano, che ha riportato politrauma e fratture con ricovero a Pescara, e Luciana Iavicoli, 69 anni, finita invece al Renzetti per il bacino fratturato. Luciana ha salvato il nipotino di un anno e mezzo che portava a spasso lanciando in avanti il passeggino sul lato dei Portici poi è stata sbalzata in aria dal pirata della strada.
Poteva essere una strage. Le due parti offese sono patrocinate dagli avvocati Polimante D'Ugo, papà del bimbo che era nel passeggino ed è rimasto incolume, e dall'avvocato Antonio Codagnone. Ieri il gup Giovanni Nappi ha accettato la richiesta del difensore Alberto Paone che aveva avanzato richiesta di rito abbreviato subordinato alla perizia.
Adesso è sottoposto a terapia farmacologica in carcere dice l'avvocato Alberto Paone - e sta assumendo medicinali che lo tengono tranquillo e sedato. Sono contento che il gup abbia ammesso la perizia perché quello che è accaduto è, purtroppo, solo la conseguenza di una situazione patologica che assale Travaglini. E' un ragazzo che ha problemi di tipo psichiatrico. Quanto agli investimenti non c'era volontà omicidiaria, come contestato. Questo perché le persone ferite non li ha mai conosciuti, quindi non c'è movente e nessuna altra ragione di ammazzare i due pedoni. Ha solo avuto attacchi di panico e momenti di allucinazione. Ora patologia attenuata. Successivamente Travaglini si è reso conto di quanto aveva fatto ed ha chiesto notizie delle persone offese; è molto dispiaciuto perché ha difficoltà a relazionarsi con gli altri e soffre di attacchi di panico. E' questa la patologia che lo ha portato a commettere quello che è successo.
Ieri Emanuele Travaglini ha preso parte all'udienza preliminare, apparendo un ragazzo semplice e docile. La vigilia delle Feste di Settembre fu una mattina di terrore quando l'indagato, giunto da Casoli dopo colazione in un bar, si è intrufolato sul Corso alla guida della vecchia Fiat Punto ed ha seminato terrore attraversandolo a oltre 100 km/h e puntando passanti, appunto 2 i feriti, e tavolini esterni dei bar, dopo aver aggirato gli ostacoli di sicurezza. Ha bypassato i new jersey di sicurezza per le feste ed è salito sul marciapiede angolo via De Crecchio, ha accelerato con uno zig zagare drammatico con i pedoni presi per birilli. Quando si è reso conto di ciò che era accaduto si è fermato per strada ed ha chiamato i carabinieri. Non sto bene, sento rumori nella testa e vedo lampi di luci negli occhi spiegò poi Travaglini al gip Massimo Canosa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero