Vive nel Parco con arco, frecce e machete: condannato

Fabrizio Sulli. Vive nel Parco con arco, frecce e machete: condannato
Fabrizio Sulli, pescarese 35enne, unico residente di contrada Rava di Castelli, in provincia di Teramo, per un arco e 5 frecce, ma anche 2 machete, è stato condannato a...

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Fabrizio Sulli, pescarese 35enne, unico residente di contrada Rava di Castelli, in provincia di Teramo, per un arco e 5 frecce, ma anche 2 machete, è stato condannato a pagare un’ammenda di 400 euro e ora chiede leggi di tutela per chi come lui si prende cura della natura. Di fronte alla legge il paladino della natura ha detenuto abusivamente delle armi che ha poi introdotto senza autorizzazione dove ha scelto di vivere, in zona Parco. Da oltre dieci anni, infatti, Sulli vive in una casetta nel bosco all’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. A quanto pare i machete li usa per spaccare la legna, mentre l’arco e le frecce erano state portate e lasciate lì da una ragazza ospitata qualche giorno. Già un anno fa, quando era finito sotto processo, aveva deciso di reagire, chiedendo leggi che tutelino il ritorno alla natura e le comunità rurali. Il suo sogno fin da bambino era quello di vivere nei boschi. E c’è riuscito. Nel frattempo, è anche diventato guida Aigae e accompagna le persone in escursioni didattiche e naturalistiche fra i monti abruzzesi. Camminando, però, si è scontrato con la burocrazia «e le leggi - dice - che minano la possibilità di vivere nella natura».

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Il Messaggero